Con il passare dei giorni cresce il malcontento dei sindacati per la manovra di bilancio del Governo Meloni. Tra le organizzazioni sindacali più agguerrite c’è la Cgil, che lamenta una scarsità complessiva di risorse e investimenti per le famiglie e i lavoratori: il primo sindacato d’Italia ha già avviato una serie di scioperi livello di comparto, scuola compresa (il 31 ottobre), ma è probabile che si arrivi allo sciopero generale. L’annuncio, anche se al momento non si va oltre, è arrivato direttamente dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Intervenuto a Genova, a margine dell’iniziativa sindacale organizzata dalla Cgil Liguria ‘Le sfide del lavoro. La mobilitazione per la democrazia, i diritti, i salari e le pensioni, lo sviluppo’, Landini ha detto chiaro e tondo che “se necessario la Cgil arriverà alla proclamazione di uno sciopero generale contro la manovra” di bilancio del Governo.
Poi però ancora Landini ha anche specificato che si tratterebbe di “una decisione che la Cgil vuole prendere da sola: vogliamo discuterne anche con gli altri sindacati”, ha sottolineato il sindacalista.
Il numero uno della Cgil ha quindi ricordato le protese già definite per i prossimi giorni. “Le mobilitazioni che sono in programma in queste settimane, domani i metalmeccanici, sabato la sanità pubblica, il 25 ottobre i lavoratori del settore chimico, il 31 ottobre la scuola, l’8 novembre il trasporto pubblico locale, sono solo l’inizio di una mobilitazione”, ha sottolineato Landini.
La decisione dello sciopero generale potrebbe arrivare a breve: “Se le cose sulla manovra che abbiamo letto sui giornali ci verranno confermate, qualora il Governo ci voglia convocare, perché se intende fare un’altra conferenza stampa lunedì e portare direttamente la proposta di legge in Parlamento senza discutere con i sindacati, ci mobiliteremo“, ha chiosato Landini.
L’impressione è, quindi, che si potrebbe arrivare alla decisione dello sciopero generale a breve, già nei prossimi giorni.
Al momento, è meno probabile, invece, che la protesta sia condivisa dagli altri sindacati, anche dagli stessi Confederali: soprattutto la Cisl, che pur avendo mosso diversi rilievi alla manovra economica di fine 2024 non sembrerebbe ad oggi intenzionata a proclamare la massima forma di protesta: nel pubblico impiego, scuola in testa, ad esempio, si sta cercando di capire quante risorse saranno effettivamente inserite nella legge di fine 2024 e se effettivamente sono stati già stanziati 3 miliardi per il contratto collettivo successivo, come ha anche anticipato il ministro Giuseppe Valditara nel giorno di inaugurazione di Didacta Italia Bari.
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