“Invece di tagliare su sanità e scuole, bisogna investire per rafforzare la sanità pubblica e il diritto all’istruzione e alla formazione”: torna a difendere la scuola pubblica il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Intervenendo il 13 dicembre a Perugia, in piazza con la Uil durante lo sciopero generale dell’Umbria, il leader del sindacato Confederale ha ribadito quali sono i punti da affrontare con la manovra di bilancio.
Le richieste del sindacato
“Le priorità sono il lavoro con l’aumento dei salari e il superamento della precarietà, così da dare alle persone una occupazione che consenta loro di vivere dignitosamente; combattere l’evasione fiscale e fare una riforma del fisco degna di questo nome; e investire sui servizi sociali”.
Entrando nel merito delle richieste, Landini chiede di “aumentare i salari, di combattere l’evasione fiscale e mettere mano ad una riforma fiscale degna di questo nome”.
Poi punta a “superare la precarietà perché il lavoro deve essere dignitoso e le persone devono avere la possibilità di vivere dignitosamente”.
Infine, il leader della Cgil ha detto che “la terza priorità è quella di investire sui servizi sociali: invece che tagliare la sanità e i fondi per la scuola occorre investire per rafforzare la sanità pubblica e il diritto alla scuola e alla formazione per tutti“.
La scuola tagliata
Il riferimento di Landini, per quanto riguarda la scuola, è alla norma, inserita nell’articolo 99 della Legge di Bilancio di fine 2022, con cui il Governo Meloni intende sottrarre l’autonomia a 500 scuole che andranno in reggenza, con superlavoro per presidi, docenti dello staff e Dsga: una manovra che si realizzerà nel corso di alcuni anni, durante i quali continuerà a ridursi il numero di alunni per classe.
Inoltre, mancano al momento le risorse aggiuntive utili al rinnovo del contratto 2022/24, come per tutti i dipendenti pubblici. Come pure non sarebbero stati assegnati i finanziamenti per l’indennità di vacanza contrattuale, sempre in attesa della firma da apporre al nuovo Ccnl.