Ancora una richiesta più che motivata per rivedere la riforma Fornero: a fornirla stavolta è Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, che il 28 febbraio è tornata sulla necessità di aprire un confronto con il governo sulla questione delle pensioni per modificare la legge Fornero, scrivendo una della lettera al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nella quale chiede anche di “tornare alle quote”.
“Occorre una controriforma della legge Fornero – ha detto Furlan-. E’ arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo e ridiscutere tutto l’impianto. Quella riforma fatta in una notte senza alcun confronto con il sindacato ha fatto troppi danni”.
“Non tutti i lavori e non tutti i lavoratori sono uguali”, sottolinea Furlan. “Bisogna tornare alle quote e trovare un sistema più equilibrato e flessibile. Una cosa è stare seduti ad una scrivania a 67 anni, altra cosa è salire su un’impalcatura o stare in una scuola con 30 bambini”, aggiunge il numero uno della Cisl.
La richiesta della Furlan è legittima, oltre che supportata da larga parte del Parlamento. Ma se pensiamo che le Camere e il Governo non sono riuscite a mandare in pensione i 4mila ‘Quota 96’ della scuola, per mancanza di copertura economica e l’opposizione della Ragioneria dello Stato, è evidente che il problema non è di carattere politico. Il vulnus rimane sempre il mancato via libera del Mef.
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