“Il sì definitivo di Montecitorio alla di legge sul whistleblowing, ovvero le disposizioni per la tutela di chi segnala illeciti negli enti pubblici e privati, è un altro passo avanti nella costruzione di un’Italia migliore. Introducendo una nuova disciplina per proteggere da discriminazioni o ritorsioni chi denuncia fenomeni di corruzione, la norma integra le disposizioni già previste dalla “Legge Severino” per i lavoratori del settore pubblico e privato”.
Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.
“Il provvedimento garantisce la tutela dell’identità e la protezione contro eventuali ritorsioni sul lavoro e atti discriminatori per chi segnala reati o irregolarità – spiega – Il dipendente, pubblico o privato, che segnala all’Autorità nazionale anticorruzione o denuncia all’autorità giudiziaria condotte illecite, di cui è venuto a conoscenza grazie al proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa che potrebbe avere effetti negativi. L’identità del segnalante non può essere rivelata ma, grazie agli emendamenti approvati, il “whistleblower” non può rimanere anonimo. Altrettanto importanti le norme che mettono in capo al datore di lavoro il dovere di dimostrare che eventuali misure organizzative adottate nei confronti del denunciante sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione”.
“Il Gruppo del Pd ha votato a favore della proposta di legge sulle segnalazioni di irregolarità nei rapporti di lavoro pubblico o privato. Lo abbiamo fatto con convinzione anche perché siamo stati determinanti nel renderlo un provvedimento serio, efficace, non propagandistico, togliendo tutti quegli aspetti – come ad esempio la monetizzazione – che avrebbero incentivato il dilagare delle segnalazioni anonime, delle delazioni spesso infondate. Abbiamo invece tutelato davvero la riservatezza di chi segnala comportamenti e pratiche che possono nascondere illeciti e reati”.
Così il deputato Dem Walter Verini, capogruppo in Commissione Giustizia.
L’approvazione in via definitiva della pdl sul whistleblowing “è un ulteriore e significativo passo avanti nella lotta alla corruzione. Una efficace e concreta tutela di chi segnala illeciti può rivelarsi strumento prezioso nel rompere quel circuito omertoso che rende spesso difficile scoprire i fenomeni corruttivi”. E’ quanto dichiara Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera: “Con questa legge – sottolinea – colmiamo un ‘vuoto’ legislativo da tempo denunciato dal GRECO e da altri organismi internazionali”.
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