La lenta distruzione della scuola

Ancora mi accingo a scrivere sulla scuola, forse perchè per me è l’unica vera passione, amo insegnare e apprendere, e quando lavori con i ragazzi non solo trasmetti quello che sai, doni strumenti operativi, ma soprattutto condividi esperienze, che portano a scoprire elementi nuovi sugli altri e su te stesso e su quello che fai.

Certo è importante formarsi, ma la formazione senza la sperimentazione serve a poco. Purtroppo da anni sto assistendo alla distruzione non solo della scuola, ma anche ad un progressiva svalutazione di tutti gli insegnanti. Purtroppo se la stima verso questa categoria non si percepisce dai datori di lavoro, dall’alto, come è possibile pretenderla dalle famiglie?

Ripercorrendo le tappe delle riforme solo due cose avevo trovato veramente indicate, la laurea per la scuola primaria e le Ssis. Avendo avuto esperienza di entrambe credo che avrebbero potuto essere anche migliorate inserendo un tirocinio più fattivo degli allievi nelle scuole, di maggior durata magari e gestito dalla scuola più che dall’università.

L’università avrebbe dovuto solo selezionare docenti esperti all’interno delle varie scuole,prolungare di un anno il corso di studi e incaricare la scuola della gestione del tirocinio, anche della valutazione finale del candidato perchè solo dentro la scuola, visionando il lavoro svolto è possibile valutare la capacità di insegnare. Tra colleghe ci accorgiamo subito se un insegnante è valido oppure no.

Quanto ai diplomati magistrali, credo che tutti, vincitori o meno di un concorso, avrebbero dovuto fare formazione teorica ulteriore. Le docenti con solo diploma nella maggior parte dei casi, hanno alcuni limiti che non passano inosservati, qualsiasi laurea ho visto che dona al docente una marcia in più.

La cosa giusta che avrebbe dovuto esser fatta, proseguire su questa strada delle Ssis e di Sfp , cercando di migliorare il sistema di reclutamento: dare formazione teorica a chi non l’aveva,i diplomati e pratica a chi usciva dalle Ssis e Sfp.

Invece le Ssis sono state abolite e Sfp è stata bistrattata: i laureati in Sfp, selezionati in partenza, con un percorso di studio specifico, con discussione finale di valore abilitante e di esame di stato,magari con specializzazione su

sostegno, sono stati trattati alla stregua di diplomati ed esclusi da ogni possibilità di assunzione.

Così dopo più di 10 anni sono stati reintrodotti i concorsi, che sinceramente, quando ero sui banchi di scuola e dopo, i vincitori dei concorsi non sempre sono stati bravi insegnanti.

Stenderei poi un velo pietoso sulla gestione delle graduatorie permanenti trasformate in esaurimento.

Mi sono chiesta chi doveva essere esaurito? Personale con quale titolo differente da quello che possedevano gli altri? Chi erano poi questi eletti da proteggere? Diplomati vincitori di un concorso del ’99 che non prevedeva neppure la prova di lingua inglese, quando ancora non si parlava di bes, di disturbi dell’apprendimento e gli autistici erano scambiati dalle docenti con gli autisti. Nelle gae si entrava con un corso abilitante non differente da quello che è stato fatto recentemente, però stranamente oggi quei corsi servono solo a dirti che sei precario.

Si parla di formazione, bene concordo soprattutto tra i selezionati delle GaE, ma prima di metterli in ruolo, io non ho mai partecipato ad un concorso, ma ho una laurea in Filosofia con 110 e lode, che mi ha insegnato molto e soprattutto a ragionare sull’uomo e sul mondo, un master sulla tutela dei minori e altri titoli, ma so che per insegnare occorre formarsi continuamente.

Però credo che una valutazione della neuropsichiatria con relativo livello di QI dovrebbe esser fatta anche per chi va in parlamento, unitamente ad un esame degli studi fatti, condotta morale e lavorativa.

Questo lo dico sulla base dei continui ricorsi fatti contro il Miur, inevitabili visto i provvedimenti e i cambiamenti di rotta istituiti in questi ultimi 15 anni e il degrado delle nostre scuole.

Nel 2013 quando miracolosamente è stato istituito il nuovo concorso, stavo prendendo la seconda laurea in Sfp con il sostegno anch’essa con 110 e lode e lavorando, sinceramente avrei voluto provarci, purtroppo in quel periodo avevo un sacco di problemi e quei famosi quiz sulle lumache che salivano di giorno o scendevano di notte, o sui passeggeri di aerei che facevano avanti e indietro tra i fusi orari, urtavano tanto il mio sistema nervoso che ho dovuto accantonarli, oltretutto ripeto di problemi avevo quelli della vita di tutti i giorni che devi risolvere per sopravvivere mentalmente e fisicamente che mi tormentavano . Ora dico che sono stufa davvero, soprattutto della parola valutazione: mi hanno valutata alle superiori, nei sessanta esami universitari sostenuti, nelle due tesi, nel master, nel corso della Caa, presto lo sarò in quello di tiflodidattica, oltretutto mi valuto io continuamente sulla base dei progressi fatti o meno dai miei alunni.

Per concludere e ribadire l’assurdità di un sistema governativo insinuo il paradosso, del tutto fattibile, di entrar di ruolo solo per aver vinto un ricorso di diplomate, un titolo che reputo insufficiente per insegnare, quando ho un percorso lavorativo e soprattutto formativo che mi qualificano in modo superiore.

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