Nella sua riflessione sul palco della Leopolda di Firenze, Renzi si è chiesto: “Che cos’è la Leopolda, perchè la facciamo durante il Governo? La facciamo per noi, per ricordarci chi siamo e cosa vogliamo essere, per non perdere il contatto con la realtà, vogliamo essere noi stessi ed essere concreti e operativi. La Leopolda è come uno specchio che ci costringe a ricordarci l’ideale della nostra giovinezza vogliamo cambiare l’Italia, non noi stessi”.
E come la si vorrebbe cambiare, relativamente alla scuola? Ecco il parere fra i più attivi esperti di cose dell’istruzione, intervistati dall’agenzia Dire.
Davide Faraone- “Noi siamo qui e non siamo in contrapposizione con nessuno” dice Davide Faraone, deputato del Pd, interpellato a margine della Leopolda 5. “Stiamo facendo tre giornate di elaborazione di proposte e di idee, come facciamo da 5 anni”.
Per Faraone oggi c’è una differenza: “Prima dovevamo conquistare il governo del Paese oggi abbiamo il compito di trasformare queste idee in proposte di governo”.
Il governo Renzi, sottolinea Faraone, punta molto sulla riforma della scuola: “Su questa riforma si va avanti determinati, perché su questo si gioca e si misura il grado e la qualità della proposta riformista di questo governo. Abbiamo una proposta di riforma che rivoluzionerà” la scuola italiana, perché è una scuola che non ha funzionato negli ultimi anni. Alla fine decideremo per il meglio per gli studenti, i genitori e gli insegnanti”.
Quanto dura il governo? Renzi vuole elezioni anticipate? “Ma no, noi vogliamo riformare questo Paese- risponde Faraone- questa legislatura era nata male e noi siamo riusciti a riciclarla in una legislatura riformista. Fin quando ci saranno le condizioni per approvare queste leggi, questo cambiamento noi proseguiremo… io credo che queste condizioni ci siano e che quindi si può procedere bene”.
Francesca Puglisi- Un tavolo “overbooking”, quello coordinato da Francesca Puglisi alla Leopolda. “Perchè stiamo discutendo in tutto il Paese la proposta del governo che vuole garantire una buona scuola all’Italia- spiega la responsabile scuola del Pd- stiamo approfondendo il tema della valutazione perchè siamo rimasti l’unico Paese in cui l’anzianità sia l’unico criterio di avanzamento della carriera degli insegnanti”.
Puglisi ricorda che “oggi invece gli insegnanti hanno voglia di mettersi in gioco e di contribuire al miglioramento della qualità della didattica”. Al termine del confronto, il tavolo sulla scuola stilerà “un documento che approfondirà i criteri di avanzamento di carriera degli insegnanti che vogliamo proporre al governo”.
Simona Malpezzi- “Solo partendo dalla riforma della scuola si può arrivare a cambiare questa società incrostata fino in fondo”, dice Simona Malpezzi, deputata del Pd della commissione Cultura della Camera, interpellata alla Leopolda 5.
“Noi ci crediamo, vogliamo che i nostri insegnanti siano davvero tra i migliori in Europa, che le nostre scuole funzionino e non siano solo slogan. Stiamo cominciando a dare stabilità alle scuole”. In che modo? “Questa grande assunzione di 150mila precari- dice Malpezzi- non è dare solo posti di lavoro ma mettere le scuole in grado di funzionare e garantire agli studenti continuità didattica e progettuale. Dare alla scuola quella autonomia che noi abbiamo sempre auspicato e che ora abbiamo l’occasione di realizzare”.
Una grande volontà di raggiungere l’obiettivo: “Noi stiamo facendo una grande campagna di ascolto, stiamo girando tutto il Paese come Pd, scuola dopo scuola. Stiamo incontrando tanti studenti che ci dicono che vogliono fare qualcosa in più, ci dicono fateci partecipare, la scuola siamo noi… e noi siamo convinti che sia vero”.
Giacomo Tizanini – “Finalmente un governo decide di investire seriamente sulla scuola” dice il professor Giacomo Tizzanini, insegnante di Montelupo Fiorentino, interpellato a margine del tavolo sulla Scuola alla Leopolda. “Da tanto se ne sentiva il bisogno, ora ci siamo. Nella riforma del governo ci sono cose interessanti, altre da discutere e approfondire”.
Tizzanini al tavolo è intervenuto su tre questioni: “La valutazione degli insegnanti, che credo sia cosa giusta. Dobbiamo accettare di essere valutati, siamo valutatori e siamo restii ad essere valutati, dobbiamo cambiare”.
Due aspetti critici, per lui sono: “Gli scatti di carriera solo per il 66% dei docenti all”interno di una scuola. Questo significa che non ci si chiede di essere buoni insegnanti, ma migliori di qualche altro insegnante. Poi c’è il problema della mobilità, dell’andare a cercare la scuola peggiore dove uno possa eccellere. Anche in questo caso non mi viene chiesto di essere bravo ma di andare a cercare una scuola dove ci sono i meno bravi… questo non serve ne’ a migliorare la scuola ne’ la mia professionalità di docente”.
Davide Serra- Davide Serra invece boccia lo sciopero, ipotesi a cui guarda una parte del sindacato per continuare la battaglia contro il jobs act e spiega: “A me piace la Leopolda perchè non è di destra o di sinistra. E’ semplicemente o vai avanti o via indietro”.
“La gente che vuole scioperare- aggiunge- scioperi tutta in un solo giorno. Così tutto il mondo sa che quel giorno l’Italia sciopera e non ci viene. Aumentiamo un pò di disoccupazione, poi dal giorno dopo si riparte. Tutti hanno esercitato un loro diritto ma non facciamo che un giorno scioperano le metropolitane, un giorno i controllori… Perchè così ci autofreghiamo”.
Matteo Richetti- Matteo Richetti, deputato del Partito Democratico. “La Leopolda in questi anni ha prodotto le 100 idee, il programma di Matteo Renzi per le primarie del Pd e tante proposte che hanno preso gambe in questi anni- prosegue- ma la Leopolda è per definizione di lotta. E credo sia anche per questo che ieri sera Matteo Renzi ha chiuso il ciclo di questi anni. Perché adesso c’è il Governo. Con le sue sfide e le sue complessità.
Per Richetti “bisogna passare dal tratteggiare come andrebbe fatto allo spiegare perché non si può fare tutto e subito, perchè ci vuole gradualità.”
Insomma, “vado alla Leopolda perchè adesso inizia il bello, che coincide con il difficile”.
Maria Elena Boschi- “Non c’è nessuna conta, e non c’è uno scontro tra chi oggi è in piazza e chi oggi è alla Leopolda. Qui ci diciamo in faccia le cose che non funzionano, m facciamo anche delle proposte”. Così la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi alla Leopolda, intervistata dal Tg5, a proposito della manifestazione della Cgil a Roma. Qui ci sono migliaia di persone, non vedo nessuno imbarazzante nè tantomeno imbarazzo, sono persone che si stanno ascoltando e confrontando. Anche questo è parte del Pd”.