È tempo di vacanze per milioni di bambini e ragazze, tempo di riposo ma anche di una sana lettura di un libro.
A parte chi è alle prese con gli esami, gli studenti avranno nei prossimi tre mesi molto tempo a disposizione.
I più fortunati passeranno l’estate tra summer camp e vacanze con i genitori ma non tutti possono permetterselo, soprattutto con il caro prezzi che ha subito il comparto del turismo.
Per tutti, però, sarebbe importante usare un po’ del tempo libero per leggere dei libri, magari nelle giornate più afose in casa o dopo pranzo sotto l’ombrellone. I momenti per poterlo fare non mancano mai, serve solo la volontà di farlo, scoprire la bellezza che la lettura di un libro ti porta dentro di te.
Le nuove tecnologia cambiano il modo di leggere
Le nuove tecnologie stanno cambiando ormai da anni le abitudini giornaliere, i modi di fare le cose, e questo ha avuto un forte impatto anche nella lettura. Leggere su uno schermo è diverso dal farlo su un libro stampato.
Tornando al contesto dei bambini, i ricercatori studiano da tempo per capire se la tecnologia favorisce i progressi dei bambini nella lettura e dove invece può ostacolarli.
In sostanza l’obiettivo di questi studi è quello di capire come dovrebbe essere il rapporto tra la tecnologia digitale e l’insegnamento della lettura.
I ricercatori che studiano il cervello e il comportamento dei giovani cercano di capire dove la tecnologia favorisce i progressi della lettura e dove può ostacolarli (fonte agenda digitale).
Come sappiamo il Covid 19 ha accelerato la trasformazione digitale dell’apprendimento, passato da un contesto del tutto analogico ad uno digitale, con grandi difficoltà da parte degli insegnanti nel trovare il giusto equilibrio tra l’utilizzo dei tablet con quello dei libri cartacei.
Gli scienziati parlano di “cervelli bilingue”, con i ragazzi capaci di apprendere molto più velocemente con le tecnologie digitali mentre a livello individuale “la stessa tecnologia minaccia di interrompere, o addirittura di ridurre, il tipo di apprendimento lento e attento che si acquisisce leggendo libri e altre forme di stampa”.
Il consiglio degli esperti nei confronti di educatori, insegnanti e genitori è quello di far leggere i bambini insieme agli adulti, ricevendo feedback, facendo domande e guardando insieme le immagini.
Secondo uno studio sviluppato dall’Università norvegese di Stravanger, i lettori di libri stampati hanno mostrato maggiore empatia e coerenza narrativa rispetto a quelli che leggono su dispositivi elettronici come l’Ipad. La ragione è che leggendo dallo schermo è possibile che il lettore salti qualche riga, perdendo così dettagli importanti del testo. (fonte 1977 magazine).
Inoltre, la conseguenza dell’esperienza a lungo termine con le tecnologie digitali è che crea impazienza, noia, aspettativa di avere sempre qualcosa di interessante da leggere o guardare.
“La lettura profonda richiede pazienza cognitiva”, un insieme di abilità completamente diverse in cui i ragazzi devono spesso impegnarsi a fondo per ottenere un profitto.
E’ necessario valutare gli impatti a seconda dell’età, per esempio un bambino di 5-10 anni che sta imparando a leggere ha esigenze diverse da un dodicenne o da un liceale il cui smartphone è carico di app di social media. I bambini piccoli che iniziano a costruire il loro circuito di lettura traggono il massimo beneficio dai libri e dall’interazione umana. I ragazzi più grandi possono coltivare la “saggezza digitale” per fare scelte più intelligenti, lavorando allo sviluppo della capacità di passare senza sforzo dal mondo cartaceo a quello digitale.
Leggere un libro su carta è una vera e propria attività di evasione. Rilassarsi leggendo un libro può ridurre lo stress fino al 68%, proprio come guardare un film. Il libro, qualunque esso sia, per i piccoli o per gli adulti è un vero e proprio viaggio e un percorso pieno di apprendimento, un modo di istruire l’uomo che ha dimostrato nei secoli la sua validità ed efficacia.
Per tutti questi motivi, i libri di carta stampata non smetteranno mai di esistere e continueranno a ad esistere anche in un mondo completamente tecnologico.
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