Categorie: Attualità

La lettura stimola l’empatia: insegniamo ai bambini ad apprezzare i libri

Che leggere sia auspicabile per tutti, dai giovanissimi ai più grandi, è ormai risaputo. Ma quello che forse non tutti sanno è che secondo diversi psicologi, e come hanno dimostrato i dati raccolti da alcuni studi, leggere rende persone più sensibili.

Raymond Mar, psicologo alla York University in Canada, e Keith Oatley, docente di psicologia cognitiva presso l’università di Toronto, hanno condotto degli studi pubblicati poi nel 2006 e nel 2009, secondo i quali chi legge molto – specie libri di narrativa – ha una spiccata abilità nel connettersi alle emozioni altrui.

Questo probabilmente è dovuto allo sforzo cognitivo che l’individuo, durante la lettura, compie per entrare nella psiche dei personaggi: in questo modo la capacità di empatia risulta fortemente sviluppata.

Inoltre la lettura profonda, quindi quella su carta e non sul web dove la soglia di concentrazione non soltanto è inferiore ma anche meno intensa, stimola precise aree del cervello: in particolar modo sembra che già l’atto di immaginare una determinata scena attiverebbe le medesime regioni del cervello che entrerebbero in gioco se la scena si svolgesse nella realtà.
Secondo uno studio della Gran Bretagna National Literacy Trust condotto su 34.910 giovani tra gli 8 e i 16 anni, il 39% dei ragazzi legge su dispositivi elettronici mentre soltanto il 28% legge libri cartacei. I primi, spiega la ricerca, avrebbero appena la metà delle probabilità di diventare buoni lettori.

Dunque sarebbe preferibile insegnare sin da subito ai bambini ad apprezzare il libro, preferendolo ai dispositivi digitali che non favoriscono la stessa concentrazione nella lettura.

Ovviamente oggi è tutt’altro che facile: in primis i docenti e i genitori devono essere abili nel non far percepire la lettura come un obbligo, altrimenti il bambino identificherà il libro con un dovere scolastico. Non è un caso se Gianni Rodari scriveva che “il verbo leggere non sopporta l’imperativo”.

La strategia migliore che si possa adottare è quella della curiosità. Spingere i ragazzi a ricercare da soli la lettura di determinate storie, suscitando in loro un qualche interesse. All’inizio, specie i più piccini, prediligeranno fumetti e libri con molte illustrazioni: bisogna procedere a piccoli passi.

Nelle scuole elementari e medie, raccogliendo i libri tra gli alunni delle varie classi, si può allestire una piccola biblioteca. In questo modo i bambini vivranno quasi come un gioco il prestito dei libri e si abitueranno ad avere sempre qualcosa da leggere, scelto da loro. Se poi il sistema piace ai ragazzi, gli insegnanti possono suggerire alle famiglie di portare i ragazzi presso una delle tante biblioteche comunali presenti sul territorio e far loro una tessera. La biblioteca è una grandissima risorsa ed alleata per instillare nel giovane un briciolo di curiosità, una voglia seppur minima di prendere un libro nel quale immergersi.

Giulia Mirimich

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