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La lezione d’amore di due docenti: “Così aiuteremo la studentessa in difficoltà”

La scuola è piena di esempi positivi come quello raccontato in una lettera all’edizione di Firenze de La Repubblica. Protagonisti, una studentessa in difficoltà e due docenti disposti ad aiutarla.

Ecco uno stralcio della lettera pubblicata nell’edizione toscana del quotidiano: “Abbiamo una situazione difficile, una studentessa che soffre da tempo di depressione. Agli scrutini di giugno, nonostante un quadro critico, abbiamo deciso di rimandarla per darle una possibilità. Con la collega di francese ora vorremmo darle una mano. Ci piacerebbe aiutarla a prepararsi. Possiamo farlo? Non vorrei andare contro la legge”, scrive una docente alla dirigente scolastica.

“Professore, non sarebbe corretto dare lezioni private a pagamento a una propria studentessa. Ma immagino non sia questo il caso”, ribatte il preside.

“No, certo. Lo faremmo volontariamente perché abbiamo a cuore la ragazza. E’ una persona straordinaria, molto corretta, che è dentro una sofferenza profonda”, afferma la docente.

“Mi scusi se mi permetto di chiederglielo. Lei insegna scienze motorie, conosce le materie in cui la ragazza è stata rimandata?”, continua la dirigente

“Francamente poco. Ma le studierò con lei. Ho sentito i colleghi, credo di poterla aiutare a imparare e ripetere. Naturalmente la ragazza farà anche i corsi di recupero con i docenti delle singole discipline”, afferma l’insegnante.

“Sono commosso dallo spirito che vi anima. Non solo non fate una cosa contro legge, ma interpretate nel modo più puro il senso del nostro lavoro”, scrive il dirigente scolastico.

“Questa ragazza è particolare. Le siamo tutti molto legati per il suo modo di essere e per il disagio che sta vivendo. Il giorno dopo la pubblicazione degli scrutini finali ho incontrato lei e i suoi genitori. Nei loro occhi c’era la felicità di non essere stata bocciata e la gratitudine verso la scuola che le ha dato un’opportunità. Quello sguardo è stato sufficiente a ripagarmi di un anno di lavoro. La ragazza mi ha detto che avrebbe cercato di cogliere quella opportunità, ha capito che poteva rappresentare uno stimolo a uscire dal tunnel in cui si trova. Sappiamo tutti cosa è la depressione e la difficoltà di uscirne. Per questo con il collega abbiamo deciso di starle vicino e di accompagnarla in questo percorso”, conclude l’altra docente protagonista del nobile gesto.

L’opinione pubblica avrebbe il dovere di rispettare il loro lavoro, evitando i troppi luoghi comuni sula scuola. Se tutti facessimo il nostro dovere come lo stanno facendo quei due insegnanti, saremmo certamente un Paese migliore.

Redazione

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