Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità dal la legge che riconosce la lingua dei segni, la cosiddetta LIS.
Con questa norma, sarà più facile attuare l’inserimento delle persone sorde nel mondo della scuola e nell’accesso ai servizi.
La legge regionale, realizzata in collaborazione con il Corecom lombardo, introduce una serie di azioni sull’accessibilità ai media, alle trasmissioni televisive regionali e a quelle informative.
Il relatore del provvedimento Federico Lena (Lega Nord) e il presidente della commissione Sanità di Palazzo Pirelli, Fabio Rolfi (Lega Nord), hanno sottolineato, in una nota congiunta, che “ancora una volta la Lombardia dimostra di essere avanti rispetto al governo nazionale anticipandolo sul piano legislativo”, ha commentato che “con questa approvazione facciamo un atto di civiltà legislativa doveroso e necessario”.
Ricordiamo che una legge analoga a quella prodotta dalla Lombardia, riguardante il riconoscimento della Lis come lingua, con tutti i vantaggi che comporterebbe per i sordi, è attesa da anni anche a livello nazionale: sinora, però, non si è mai andati oltre la costituzione di diversi disegni di legge che giacciono nei cassetti del Parlamento.
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