Estero

La lingua francese si appresta a lasciare l’Algeria. È l’inglese a salire in cattedra anche in altre ex-colonie africane

Non è mai stata una lingua amata, ma imposta e (mal) tollerata. Come tutte le lingue dei vecchi imperi coloniali, anche il francese in Algeria ha conosciuto negli ultimi tempi una parabola sempre più discendente. Sono passati circa sessant’anni dagli accordi di Evian che hanno restituito l’indipendenza all’Algeria dopo oltre 130 anni di colonizzazione francese e adesso, a conclusione di un processo già in atto da qualche anno, il governo algerino si appresta a dare il benservito alla lingua di Molière.

Varie testate giornalistiche, tra cui il Quotidiano indipendente online, ci informano che da qualche mese, giusto per fare un esempio, gli incarichi degli uffici governativi sono descritti in inglese e non più in francese. Ma la vera notizia è che a un anno dal lancio dell’insegnamento della lingua inglese nelle scuole elementari, il ministero dell’istruzione annuncia che il programma sarà esteso a tutte le scuole e all’università. Oggi il francese è la seconda lingua più parlata dell’Algeria con 15 milioni di persone su una popolazione di 44 milioni, ma la transizione è già avviata e il francese ha già passato (di malavoglia) il testimone all’inglese come seconda lingua in Algeria.

Il Quotidiano indipendente sottolinea il fatto che non si tratta di un caso isolato, dal momento che anche i governi di Mali e Marocco, entrambi ex colonie francesi, intendono promuovere su larga scala l’uso dell’inglese, lingua il cui studio è già obbligatorio nelle scuole superiori del Regno del Marocco.

In Algeria, gli studenti delle classi di terza e quarta elementare seguiranno quest’anno due lezioni settimanali di inglese di 45 minuti, mentre il Ministero dell’Istruzione crea nuovi programmi di formazione per insegnanti nelle università e prevede altri cambiamenti già dal prossimo anno: tra questi, il rafforzamento dell’applicazione di una legge preesistente contro le scuole private che ancora operano principalmente in francese.

Il sito di Era Onlus aggiunge che il ministro dell’Istruzione algerino Abdelkrim Belabed, lodando l’iniziativa, ha dichiarato che “insegnare l’inglese è una scelta strategica nella nuova politica educativa del paese”.

Secondo il Governo algerino, dunque, la decisione di puntare sull’inglese non sarebbe dovuta a ragioni politiche, ma alla concreta necessità di adottare una lingua che tutto il mondo parla, soprattutto in ambito scientifico ed economico.

Gabriele Ferrante

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