Un recente studio del British Council sul futuro della lingua inglese, illustrato a Edimburgo nel corso di una conferenza sui sistemi d’istruzione nel mondo, dimostrerebbe che l’inglese è destinata a diventare, ancor più di quanto non lo sia già adesso, la sola vera lingua internazionale studiata e parlata in tutto il mondo. La ricerca ha interessato tutta la popolazione scolastica mondiale, compresi i circa 120 milioni di piccoli cinesi attualmente iscritti alla scuola elementare. Secondo il rapporto, entro il 2010 il numero delle persone che imparano l’inglese in ambito scolastico raggiungerà la bella cifra di due miliardi, il doppio rispetto al 2000. Questa crescita farà una vittima eccellente, il francese, che vedrà sempre più sfaldarsi il suo già precario status di lingua internazionale. Di contro, secondo i ricercatori britannici, il tedesco avrà tendenza ad espandersi soprattutto in Asia, mentre lo spagnolo, l’arabo e il cinese diventeranno nei prossimi dieci anni delle lingue-chiave a livello delle relazioni internazionali. Tuttavia, sono gli stessi ricercatori che hanno condotto l’indagine a frenare i facili entusiasmi patriottici per lo strapotere linguistico dell’inglese. Il fatto che tutti quanti nel mondo imparino l’inglese – sostengono – non è un bene per i cittadini inglesi che sempre meno avranno voglia di imparare a scuola una lingua straniera. Inoltre, non bisogna sottovalutare il rischio che possano nascere forme odiose di arroganza culturale.
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