Così sembrerebbe secondo quanto riportato, con una certa insistenza, dal Corriere della Sera in questi due ultimi anni.
Prima nel gennaio 2010, con un vistoso titolo sulla Scuola, frutto di un’accurata indagine dell’Accademia della Crusca in collaborazione con l’Invalsi (Istituto per la valutazione) che, in definitiva così si esprimono: Metà studenti da bocciare in Italia perché non sanno scrivere bene.-
Successivamente, proprio qualche giorno addietro (sul Corriere della Sera del 28 novembre u.s.), ad avallare il concetto di cui sopra, anche il professore Tullio De Mauro, ex ministro della P. I. che, mantenendosi sulla stessa lunghezza d’onda, così si esprime a tal proposito:- Solo il 29% degli italiani sa padroneggiare la nostra lingua andando incontro alla crescita dell’analfabetismo di ritorno.
Come la mettiamo cari signori Capoccioni del Ministero della P.I. (preferisco definirlo sempre così) per porvi rimedio a questa triste e vergognosa situazione?
Forse non è il caso di essere pessimisti in merito visto che già ha posto rimedio la penultima ministra della P.I.,. Brighetto Arnaboldi Letizia, meglio conosciuta come Moratti. Difatti, come tutti sanno, al fine di porre rimedio alla suddetta faccenda, con la sua riforma, ha eliminato ben due ore di Lettere settimanali nella scuola media e nel contempo, visto che siamo in un’era altamente tecnologica, ha pure eliminato anche le due ore, su tre, della disciplina intesa come Tecnologia.
Che dire e pensare di questi nostri Capoccioni esperti ministeriali?
A voi, l’ardua sentenza!
Vorrei solo affermare che non si può e non si deve mai risparmiare sulla scuola facendo tagli inconsulti: ne va di mezzo l’aspetto formativo e culturale di ogni individuo.
Lo stesso interessante problema culturale è stato affrontato, di recente anche a Messina, da Francesco Sabbatini insigne professore Ordinario di Storia della Lingua Italiana nell’Università La Sapienza di Roma.
Il bravissimo professore è anche Presidente onorario della famosa, storica Accademia della Crusca.
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