“Non sono contraria ai compiti a casa. Credo anzi che gli esercizi pomeridiani siano molto utili, se dosati con misura. Però credo anche che facciamo tutti, adulti e bambini, delle vite frenetiche e che in questo frullatore le vacanze rappresentino un momento prezioso per riappropriarsi del tempo. Mi fa sempre piacere che gli alunni riflettano su questo aspetto della vita. Trovo utile che vedano la gentilezza praticata dagli adulti e imparino a metterla in atto nei rapporti tra di loro. E non è un compito facile». Quindi, tra un uovo di Pasqua e una corsa al parco giochi, i ragazzi sono invitati a esercitarsi a dire spesso “grazie”.
A parlare, come si legge su La Stampa, è la maestra Morgana Di Ascenzo, dalla cattedra di una quarta elementare fiorentina, la quale ha dato una insolita lista di compiti per le vacanze, così insolita che ne sta parlando una buona fetta della stampa nazionale e molti social: divertirsi, giocare, stare con la famiglia e, soprattutto, fare qualcosa di bello e di gentile.
Con trent’anni di esperienza, la maestra è convinta che sia importantissimo anche godere della compagnia di genitori, nonni e amici senza la schiavitù dell’orologio e dei compiti da fare: “Credo che il tempo libero vada rispettato perché altrimenti i bambini non hanno neppure il modo di sperimentare e di mettere in pratica quello che hanno imparato”.
Infatti per la maestra Morgana tempo libero non significa necessariamente tempo sprecato e dunque l’elenco delle attività suggerite dall’insegnante contempla oltre al divertimento e agli affetti, anche la lettura di libri e fumetti e l’approfondimento di qualcosa che appartiene alla tradizione.
Scrive ancora nella sua lista dei compiti ai suoi ragazzi: “Osservate la bellezza del cielo e della natura alzando di tanto in tanto gli occhi e provando stupore. Anche se la nostra scuola ha un grande parco, viviamo in città e i bambini hanno bisogno di tornare a emozionarsi davanti a un prato o alle rondini che arrivano a primavera». Il nostro compito è quello di essere motivatori e di aiutare i ragazzi a innamorarsi della scuola».
E poi conclude, ricordando ancora che troppi compiti rischiano di soffocare i ragazzi e riflettendo sulla loro condizione: “Vivono in una dimensione sospesa tra sogno e realtà come sempre accade dalla notte dei tempi, ma sono diversi gli input che diamo loro. Non è vero però che non hanno più la fantasia per inventare dei giochi. Quando li portiamo nel giardino della scuola senza nulla, sono capaci di inventare storie pazzesche e di stupirci. La loro creatività non conosce limiti. Sono bravissimi anche nel riciclo: abbiamo visto trasformare una vecchia scatola per pizza, in computer, tastiera e pianola”.
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