E’ ripartita da Roma la più importante e imponente campagna educativa itinerante che sia mai stata realizzata al mondo da un organismo di polizia in collaborazione con il ministero dell’Istruzione ed il garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli dei social network e in particolare del cyberbullismo. Un progetto al passo con i tempi dei social network e delle nuove generazioni che permette di conoscere le opportunità del web evitando di cadere nelle tante trappole della rete internet.
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Ancora una volta aziende come Facebook, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Libero, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Virgilio, Wind, Youtube, Scania, Continental, ItalWork Consorzio e RDS 100% Grandi Successi “radio ufficiale dell’evento” insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: “rendere la rete sempre piu’ sicura dopo i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto della rete”.
L’iniziativa partita lo scorso gennaio da Roma ha già raggiunto Grosseto, Siena, Livorno, Pisa, Massa Carrara, La Spezia, Genova, Savona, Albisola, Imperia e adesso una settimana a Sanremo prima di riprendere il viaggio verso altre 55 località sul territorio nazionale.
Gli operatori della Polizia Postale e delle aziende, attraverso un truck di 18 metri allestito con un’aula didattica multimediale con postazioni internet, ogni mattina, dal 9 al 14 febbraio dalle 9 alle 18 in Piazza Colombo e dalle 9 alle 11 al Centro congressi del Palafiori nell’ambito delle attività collaterali di Casasanremo, svolgeranno incontri attraverso un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età, con studenti, genitori, insegnanti e società civile sull’utilizzo sicuro, consapevole, responsabile e critico della rete internet.
Giovedì 12 febbraio dalle 16 alle 18 a Casasanremo è previsto poi un incontro informativo a cui prenderanno parte Facebook Italia e Skuola.net per illustrare a insegnanti, studenti, genitori e società civile le opportunità del web per la crescita personale e anche professionale delle nuove generazioni. Come per la I edizione, non poteva mancare la pagina Facebook e Twitter “Una vita da social” dove verranno postate le attivita’ e le impressioni dei giovani internauti durante tutte le giornate “sanremesi” a bordo del Truck. Il legame tra la musica, protagonista indiscussa della kermesse sanremese, e la Rete da anni è sempre più stretto nelle giovani generazioni.
Per i giovani infatti le canzoni viaggiano attraverso internet e gli strumenti digitali. Infatti oltre 2 teenager su 3 ascoltano la musica soprattutto su smartphone, mentre 1 su 6 predilige il pc.
È quanto emerge da una ricerca svolta da Skuola.net per conto della Polizia di Stato su un campione di oltre 3.000 giovani di eta’ compresi tra gli 11 e i 19 anni. Grazie alla maggiore disponibilità di connettività rispetto al passato si tendono maggiormente ad utilizzare strumenti legali per la fruizione della musica. Infatti quando si vuole ascoltare un brano appena uscito, 3 ragazzi su 5 si rivolgono a piattaforme di video sharing come Youtube e simili, mentre poco meno di 1 su 10 a servizi di streaming come Spotify e simili. Non mancano comunque coloro che archiviano i file audio in formato mp3 cercandoli sulla rete (3.9%) o utilizzando applicazioni che estraggono la tracce audio dai video presenti online (9.1%).
Complessivamente quindi oltre 9 ragazzi su 10 ascoltano i brani inediti sfruttando la connettività internet.
La ricerca tuttavia conferma che la detenzione di enormi archivi in formato mp3 è una abitudine passata che tenderà progressivamente a scomparire. Infatti 2 ragazzi su 5 in età da scuola media dichiarano di non essere in possesso di file musicali scaricati da internet illegalmente, mentre sono solo 1 su 5 nella fascia d’età 17-19.
Al contrario crescono comportamenti di legalità: la metà degli intervistati usa più o meno saltuariamente piattaforme streaming legali tipo Spotify e di questi 1 su 6 paga un regolare abbonamento piuttosto che usufruire del servizio gratuito con pubblicità. (DIRE)
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