Il Palazzo della Minerva, in Viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione, avrà presto un nuovo inquilino. Valeria Fedeli lascerà l’incarico nelle prossime ore dopo aver preso il testimone a dicembre 2016 da Stefania Giannini. Fervono le trattative e sembra ormai essere arrivati al rush finale per la composizione della nuovo compagine di governo.
Chi sale e chi scende nella corsa a Ministro dell’Istruzione? Nelle ultime ore le quotazioni di Mario Pittoni sono in deciso rialzo. Il senatore della Lega, 68 anni, giornalista pubblicista, sembra essere balzato in testa e potrebbe davvero essere il nome giusto. Rimane in piedi la candidatura di Salvatore Giuliano, ma, al momento, sembra in discesa. Potrebbe anche spuntare un outsider, un nome a sorpresa, finora coperto al grande pubblico. Sullo sfondo, invece, tutti gli altri nomi che si sono succeduti in queste settimane: da Gianluca Vago a Michela Montevecchi passando per Alberto Bagnai e Vincenzo Spadafora (quest’ultimo si è tirato fuori dalla contesa nella giornata di sabato).
Così come già segnalato da La Tecnica della Scuola, quella della grana degli stipendi sarà la prima questione per il nuovo ministro.
Per il momento nessuno (neppure le organizzazioni sindacali) sembra preoccuparsi più di tanto del problema che però in autunno potrebbe diventare esplosivo perché sarebbe la prima volta nella storia repubblicana che gli stipendi pubblici verrebbero addirittura diminuiti.
Se poi con la legge finanziaria del 2019 il nuovo Governo dovesse decidere anche di cancellare il bonus da 80 euro mensili per gli stipendi più bassi per molti insegnanti e per tutto il personale Ata il taglio potrebbe diventare insopportabile.
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