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La madre la costringe per anni a stare ore in ginocchio sui ceci per i brutti voti, poi la caccia di casa: alunna ospitata dalla prof

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March 24, 2025

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Una storia assurda di maltrattamenti in famiglia: una ragazza di origine rumena abitante a Torino è stata costretta, fin dall’infanzia, a subire vere e proprie torture da parte della madre in caso di brutti voti a scuola. Questo è quanto racconta Il Corriere della Sera.

Le torture

Gli abusi sono durati per ben quattordici anni. Si parla di botte, insulti e punizioni corporali, come essere costretta per ore a stare in ginocchio sui ceci. “All’epoca frequentavo le elementari, dovevo sempre prendere il massimo dei voti altrimenti venivo punita. Ricordo che rimanevo nell’ingresso di casa, in ginocchio su un giornale cosparso di riso o gusci di noci. Mi lasciava lì fino a quando non ce la facevo più: i segni rimanevano per giorni. Ma io non li mostravo a nessuno, avevo paura che mamma passasse dei guai”, queste le sue parole.

Con il passare degli anni l’educazione ossessiva e violenta della donna si è inasprita. “Diceva che non mi poteva più picchiare perché i segni si sarebbero visti. Allora mi ripeteva che non valevo niente, che ero una schifezza di figlia e che avrebbe fatto meglio a non mettermi al mondo. Per me era tutto normale — ha raccontato la ragazza —. Solo crescendo e confrontandomi con i miei compagni mi sono resa conto che i metodi utilizzati da mia mamma erano del tutto errati”.

Alla vittima veniva vietato di uscire con le amiche e ospitarle a casa propria: “Avevo invitato una compagna a giocare, quando mia madre l’ha scoperto ha voluto la password del tablet per leggere il mio diario segreto. Impaurita, gliela diedi e lei mi prese la testa e me la sbatté sul tablet spaccando il vetro”.

Tutto è peggiorato quando con l’avvento del Covid la giovane ha iniziato a lavorare come cameriera: “Per lei fu un insulto, è come se le avessi detto che non era in grado di mantenermi. Decise che dovevo pagare metà dell’affitto e che potevo mangiare solo ciò che mi ero comprata”.

La donna è stata condannata

Poi, nel gennaio del 2021, la madre è arrivata addirittura a sbattere fuori di casa la giovane, all’epoca ventenne. “Tu con me hai chiuso. Ti do un minuto per fare una telefonata e chiedere a qualcuno di aiutarti”. E così lei ha riposto i vestiti in una valigia ed è scesa in strada: per due ore è rimasta sul marciapiede ad aspettare il fidanzato e l’ex insegnante, che per un periodo l’ha ospitata.

La docente l’ha convinta a rivolgersi alle Forze dell’Ordine, cosa che ha fatto. “Non voglio che mia madre vada in galera, ma solo che mi lasci vivere tranquilla”, ha ribadito la ragazza, anche in aula. Nel corso del processo la madre, oggi 43enne, ha provato a screditare la figlia. I giudici l’hanno condannata a due anni di reclusione.

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