Tra le categorie più usuranti (riconosciuto anche dal governo) c’è quello della maestra d’asilo. In base alla rilevazione realizzata dall’Anci, il profilo della docente che si occupa dei bambini nella fascia 0-6 anni corrisponde sempre più a una donna over 50, con qualche acciacco di troppo.
In particolare a Torino un terzo del personale nei 39 nidi comunali ha più di 55 anni, un altro terzo tra i 46 e i 54 anni, solo il 4% sotto i 35 anni.
Nelle materne va peggio: il 52% delle maestre ha più di 55 anni. Torino è sempre stata una città all’avanguardia in tema di istruzione per i più piccoli, ma il personale ha ormai una certa età. Inoltre il fatto che le donne vanno in pensione a 67 anni, aggiunto al blocco delle assunzioni, non aiuta.
Si tratta di lavori usuranti: sollevare bambini, inginocchiarsi, correre dietro ai piccoli. Alla lunga problemi alla schiena, alle corde vocali, alle spalle. Non solo: c’è anche una componente psicologica.
Il Comune di Torino corre ai ripari: pouf che consentono alle educatrici di non sedersi per terre quando fanno dormire i piccoli nelle brandine, sedie adatte agli adulti e anche lo psicologo.
“Nei gruppi coinvolti – afferma Daniela Converso, docente di Psicologia del Lavoro all’Università di Torino – abbiamo notato un miglioramento dell’umore e del senso di soddisfazione per il proprio lavoro. Purtroppo però il decadimento fisico è inarrestabile”.
Tutte queste attenzioni per migliorare la qualità del lavoro e l’esperienza di apprendimento ai piccoli alunni.