Ancora un episodio di cronaca, con i genitori che si rivolgono alla pubblica autorità per verificare l’operato dell’insegnante dei loro figli.
Stavolta il fatto è accaduto nella periferia di Bologna, dove, riferiscono le agenzie di stampa, un gruppo di genitori di alunni che frequentano la terza primaria di un istituto del capoluogo emiliano, ha chiamato i Carabinieri per segnalare un atteggiamento troppo rigido di une delle maestre dei loro figli.
“I militari della stazione San Ruffillo sono intervenuti in mattinata e hanno avviato indagini. A quanto si apprende già ieri (lunedì 26 settembre n.d.r.) il rappresentante di classe aveva presentato al dirigente scolastico una lamentela in cui riferiva che i bambini venivano trattati malamente dall’insegnante, con risposte ad alta voce. E che veniva loro negata la possibilità di andare in bagno durante le lezioni”.
Martedì 28 alcuni genitori si sono recati quindi a scuola con l’intenzione di protestare: appena i toni si sono alzati, hanno chiamato il 112. I carabinieri hanno iniziato a sentire alcune persone. Per capire come sono andate le cose, saranno decisive le testimonianze degli alunni di 8 anni.
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