È possibile che una maestra sgridi in continuazione gli alunni, li terrorizzi, si addormenti in servizio e lasci incustodita la classe? A sentire più di una testimonianza può accadere.
Le accuse si riferiscono ad una docente dell’istituto primario ‘Fanny Di Blasio’ di Montesilvano, in provincia di Pescara, dove 45 alunni di due classi prime non vanno a scuola da alcuni giorni proprio per il perdurare di questa situazione.
I genitori non avrebbero dubbi: in quelle classi c’è qualcosa che non va solo quando c’è quella maestra. E si sono detti pronti ad accompagnare i bimbi in classe solo nelle ore in cui ci sono altri docenti.
Il caso è diventato anche politico. Il deputato abruzzese Gianluca Vacca (M5s) ha detto di voler presentare un’interrogazione parlamentare: il 22 febbraio ha incontrato in Comune le mamme, che nei giorni scorsi hanno denunciato pubblicamente la situazione, insieme al sindaco, Francesco Maragno, e all’assessore al settore.
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“Domani – ha detto al termine dell’incontro – presenterò un’interrogazione per chiedere un’ispezione e quali siano i provvedimenti adottati dal dirigente scolastico e dall’Ufficio scolastico regionale. Nell’attesa il dirigente scolastico deve fare di tutto per riportare la serenità a scuola. Ha tutti gli strumenti per intervenire subito: può organizzare turni ed orari in modo che quel docente non vada in classe, ma deve intervenire affinché i bimbi tornino a scuola, perché c’è una situazione di incompatibilità ambientale con tutto il gruppo classe”.
Vacca ricorda che “parliamo, tra l’altro, di bambini di sei anni, una fascia di età delicatissima, e i danni che si possono fare sono devastanti. Da parte delle mamme non ho notato un clima di ‘caccia alle streghe’; hanno un atteggiamento molto razionale e ponderato. Peraltro – conclude Vacca – sembra che già in passato con la stessa docente ci siano stati problemi simili”.
Cosa accadrà ora? La dirigente tornerà a convocare tutte le parti in causa. Ad iniziare dalla docente su cui si addensano i dubbi di tanti genitori. Poi deciderà il da farsi. Assieme all’Usr abruzzese. Per la docente, qualora i fatti venissero confermati, potrebbe arrivare sin da subito la sospensione dal servizio. Poi, si prenderanno eventuali sanzioni disciplinari e le decisioni definitive.
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