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La maestra su Onlyfans vuole tornare ad insegnare: “Mai violato il mio contratto”, nessun collega le ha mostrato solidarietà

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Ci sono aggiornamenti sul caso della maestra di un asilo cattolico del trevigiano che lavora anche sulla piattaforma per adulti Onlyfans. La donna, 29enne, sospesa dall’insegnamento, vorrebbe tornare ad insegnare. Lo riporta Il Gazzettino.

L’incontro con la scuola

La maestra ha accettato di incontrare venerdì scorso i rappresentanti dell’istituto, ribadendo quali sono le sue priorità. “Il mio sogno è tornare a insegnare ai bambini”, queste le sue parole. “Non ho mai violato le norme del mio contratto. La mia attività online è privata e avviene fuori dall’orario scolastico. Il mio unico desiderio è tornare a fare ciò che amo: insegnare ai bambini”.

La donna si sarebbe messa a disposizione per chiarire ogni aspetto della vicenda, ribadendo il rispetto per il ruolo educativo e la volontà di non rinunciare alla propria autonomia personale. Da parte dell’istituto non sono trapelate decisioni definitive, ma si parla di una possibile revisione del provvedimento in vista di un reintegro

La scuola l’avrebbe di fatto accusata di comportamenti non in linea con i valori cristiani indicati nel contratto. In più, avrebbe evidenziato che la vicenda sta gettando una cattiva luce sullo stesso istituto. Ma ad oggi le scuole della Fism non hanno alcun codice etico. E quindi non sarebbero emerse violazioni tali da portare a un licenziamento in tronco.

Sul tavolo della trattativa è stata messa in particolare una proposta per salvare capra e cavoli: consentire all’insegnante di lavorare nell’asilo fino alla fine dell’anno scolastico, per poi salutarsi attraverso un accordo, che ovviamente potrebbe contenere anche una buonuscita.

“Io amo il mio lavoro”

Lei non ha intenzione di lasciare la scuola in modo diretto, altrimenti si sarebbe già licenziata. Il cerino resta così nelle mani dell’asilo parrocchiale. “Io amo il mio lavoro – ripete l’insegnante – ma aspetto che prendano una decisione”. Intanto resta sospesa in via cautelare. Da quanto si apprende, comunque, una soluzione potrebbe arrivare entro questa settimana.

“C’è anche da capire se un reinserimento a scuola sarà realmente possibile rispetto all’ambiente”, specifica il suo avvocato. Il riferimento è alle relazioni con le famiglie e le colleghe educatrici. Una trentina di genitori si sono già schierati con la maestra, sottolineando che nella vita privata ognuno è libero di fare ciò che vuole. Più complesso il fronte scolastico: in questo periodo praticamente nessuna collega ha scritto un solo messaggio all’insegnante finita nell’occhio del ciclone.

Da dove giunge la polemica

Ecco come si è sollevato il polverone: “Tutto è stato sollevato da una mamma che ha visto il mio profilo privato di OnlyFans. Come ci è arrivata? Il mio profilo Instagram principale era collegato ad un profilo privato, sempre di Instagram, in cui dunque sceglievo io chi accettare e chi meno. In quello privato (e solo lì) pubblicavo i link per accedere ai contenuti di OnlyFans. Non so chi l’abbia visto, di sicuro non lei. Non ho mai accettato nel profilo Instagram privato le mamme dei miei alunni e a dire il vero nemmeno le donne. Avrà chiesto al marito o ad un amico e mi hanno trovata così”.

“Quando l’ha visto è andata a segnalare la cosa alla responsabile delle insegnanti e al dirigente. La responsabile mi ha parlato, mi ha chiesto di cancellare il profilo dicendo che stavo rovinando l’immagine della scuola. Poi la stessa mamma ha però anche pubblicato un post in un gruppo Facebook della zona. Da lì le voci si sono diffuse. Mi era anche stato proibito dalla scuola di parlare pubblicamente della vicenda ma ora mi sono stufata. Ormai è chiaro che sono io la maestra ‘incriminata’ ma non ho niente di cui vergognarmi. Ci sono scatti di nudo, che non sono pornografici”, ha aggiunto, rivendicando le sue azioni.

“So che è una scuola cattolica, quella è la fregatura. In questo senso sapevo che alla lunga questa mia scelta avrebbe potuto causarmi dei problemi. Io però non mi ricordo di aver firmato qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social. Penso anche che questa sia l’occasione per esporre il mio punto di vista. Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema. Penso innanzitutto che l’educazione principale che viene data ai figli sia appannaggio dei genitori. E ricordo che se hanno visto il mio profilo significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema. Un’educatrice accudisce i bambini, nel resto della vita fa quello che vuole”.

Codice etico per docenti dopo i casi Raimo e della maestra su Onlyfans

Nel frattempo il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe redigendo un codice etico con norme specifiche per docenti e personale scolastico anche sui comportamenti sui social.

Il Codice dovrebbe essere in linea con il già esistente Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, modificato l’ultima volta nel giugno del 2023. Importante, come anticipato, il capitolo sull’uso dei mezzi di informazione e dei social network, dove già si legge che “il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”.

E che “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy’ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.

Redazione

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