In una scuola dell’infanzia di Milano un’educatrice maltratta i suoi alunni: sin qui, purtroppo, nulla di nuovo.
Solo che la polizia avrebbe filmato i maltrattamenti e agito di conseguenza. Senza mai avvisare i genitori. E nemmeno la scuola lo avrebbe fatto. Con le famiglie, probabilmente, non avrebbero mai saputo nulla. Perché, nell’anno in corso, l’educatrice ha cambiato sede (o più probabilmente è stata sospesa), quindi il problema sarebbe (almeno per il presente) superato.
Nell’era di internet, però, può accadere che i video arrivino nel “giro” di internet. Così, quei genitori sino ad allora ignari, si trovino a riconoscere il proprio figlio trascinato per i piedi o bersaglio di urla indecenti da parte dell’educatrice.
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A quel punto chiedono spiegazioni. Scoprendo che la donna è indagata per maltrattamenti, lesioni personali e abuso di trattamenti correttivi.
“Abbiamo scoperto quello che era successo dai giornali, nessuno ci ha informati prima che la notizia uscisse sulla stampa”, dicono all’unisono le famiglie.
Una madre dice alla stampa: “Ciò che mi turba di più è apprendere tutto dai giornali, vedendo le foto e i video dei nostri bambini online, senza essere stati avvertiti per tempo da chi era tenuto a farlo”.
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