La scuola è incominciata da una settimana ormai, eppure in diversi istituti scolastici italiani gli insegnanti di sostegno di ruolo non sono ancora presenti.
Soltanto nella provincia di Cagliari sono circa 1.200 gli alunni diversamente abili che hanno bisogno di un’assistenza diretta da parte di personale specializzato. A denunciare il disagio è Giuseppe Corrias di Uil Scuola, che spiega: “ad oggi nessuna nomina è stata fatta”. Questo non fa che complicare l’avvio del nuovo anno scolastico.
Il problema non è solo del Sud. Anche nel Bergamasco lo Snals ha denunciato la mancanza di docenti per i disabili, pur essendo questi nelle graduatorie. Eppure non vengono chiamati.
Sul caso intervengono le associazioni dei disabili. L’Aipd (Associazione Italiana Persone Down) sostiene che “come di consueto, sono già molti gli studenti di tutti gli ordini scolastici i quali, avendo visto ridursi il numero di ore di sostegno o di assistenza assegnato, intendono fare ricorso per ottenere il numero di ore necessario”.
“Inoltre – continua l’associazione – sono sempre numerosi i ritardi nelle nomine dei docenti per il sostegno o degli assistenti e quindi gli alunni con disabilità passano le prime settimane dell’anno – che a volte diventano anche i primi mesi – senza il necessario supporto o, nella migliore delle ipotesi, con una turnover di figure che si alternano per brevi periodi in attesa che l’organico sia quello definitivo”.
Dunque, si viene meno sia alla necessità degli alunni di avere un docente specializzato che riesca a seguirli in modo costante, sia a quella dei genitori di avere la sicurezza del poter affidare i proprio figli a personale competente che possa garantire un principio di continuità didattica. Che però è ad oggi inapplicabile, visto che decine di migliaia di docenti si alternano e cambiano di settimana in settimana.
Il diritto all’insegnante di sostegno non può essere considerato e trattato come qualcosa di accessorio, non riconoscendo così la sua indispensabilità per gli studenti disabili o con deficit di apprendimento, pur essendo esso intrinseco al diritto all’istruzione.
Tra l’altro, gli insegnanti di sostegno sono un vero e proprio ponte tra il resto della classe e l’alunno con disabilità, poiché il loro lavoro si basa proprio sull’integrazione con gli altri compagni dai quali il ragazzo non deve mai sentirsi diverso o svantaggiato.
Il mancato riconoscimento del ruolo del docente di sostegno rappresenta, quindi, non solo la lesione dei suddetti diritti ma anche un’inaccettabile discriminazione.
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