Sembrava dovessero scamparla, ma la Finanziaria del governo Prodi si abbatterà anche sugli istituti professionali: il 21 gennaio i dirigenti del Ministero della Pubblica Istruzione hanno infatti annunciato ai sindacati l’intenzione di applicare già dal prossimo anno scolastico la riduzione oraria di 4 ore per il biennio iniziale di tutti gli istituti professionali funzionanti con un orario di 40 ore di lezione settimanale.
Sull’attuazione della norma, che consentirà il taglio di almeno 3 mila cattedre, sinora il Ministero non si era espresso: evidentemente a viale Trastevere speravano di poter evitare il ridimensionamento delle ore dopo che il ministro Fioroni aveva ottenuto nei giorni scorsi, dal dicastero dell’Economia, il taglio di “soli” 12.000 docenti (anziché i 19.000 iniziali). Ma evidentemente non se ne è potuto fare a meno.
Sull’attuazione della norma, che consentirà il taglio di almeno 3 mila cattedre, sinora il Ministero non si era espresso: evidentemente a viale Trastevere speravano di poter evitare il ridimensionamento delle ore dopo che il ministro Fioroni aveva ottenuto nei giorni scorsi, dal dicastero dell’Economia, il taglio di “soli” 12.000 docenti (anziché i 19.000 iniziali). Ma evidentemente non se ne è potuto fare a meno.
Anche i sindacati avevano sperato sino all’ultimo, soprattutto alla luce del mancato riferimento della questione nella circolare del Ministro Fioroni del 13 febbraio scorso, e soprattutto del rilancio, annunciato nei giorni scorsi sempre dal ministro, degli istituti professionali (destinati alla statalizzazione) assieme ai tecnici.
Invece è arrivata la doccia fredda, espressa assieme ai nuovi modelli di valutazione e certificazione delle competenze relativi agli esami di terza media. “Sono in fase di elaborazione – ha fatto sapere la Flc-Cgil – i provvedimenti come quello sulle aree tecnico professionali e quello sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione che potrebbero produrre modifiche di ordinamento relative all’impianto disciplinare, didattico e organizzativo: l’applicazione della norma finanziaria relativa agli orari di funzionamento degli istituti professionali va dunque rimandata al momento in cui il quadro ordinamentale sarà definito”.
Invece è arrivata la doccia fredda, espressa assieme ai nuovi modelli di valutazione e certificazione delle competenze relativi agli esami di terza media. “Sono in fase di elaborazione – ha fatto sapere la Flc-Cgil – i provvedimenti come quello sulle aree tecnico professionali e quello sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione che potrebbero produrre modifiche di ordinamento relative all’impianto disciplinare, didattico e organizzativo: l’applicazione della norma finanziaria relativa agli orari di funzionamento degli istituti professionali va dunque rimandata al momento in cui il quadro ordinamentale sarà definito”.
“La Flc-Cgil – ha continuato il sindacato guidato da Enrico Panini – ritiene che non si possa conseguire tale obiettivo solo come puro obiettivo di risparmio pena il rischio di tagli indiscriminati che ricadrebbero negativamente sulla didattica e sull’organizzazione del lavoro”.
Anche se non è ancora stato esplicitato ufficialmente, le ore da eliminare non saranno comunque quelle riguardanti l’insegnamento curricolare – le materie canoniche per intenderci – ma proprio le 4 ore di approfondimento che ogni scuola apporta sulla base di esigenze locali e professionali.
Anche se non è ancora stato esplicitato ufficialmente, le ore da eliminare non saranno comunque quelle riguardanti l’insegnamento curricolare – le materie canoniche per intenderci – ma proprio le 4 ore di approfondimento che ogni scuola apporta sulla base di esigenze locali e professionali.