Ridotti di 200mila euro, a partire dal 2015, perfino gli stanziamenti per la Scuola per l’Europa di Parma, attivata in via sperimentale nel 2004 per creare una struttura formativa sul modello di quelle europee; e poi tagli di 30 milioni al fondo di finanziamento per il potenziamento dell’offerta formativa a vantaggio degli studenti (legge n. 440/97); ridotto il numero dei docenti incaricati del coordinamento dei progetti di avviamento alla pratica sportiva (e dunque esonerati dall’insegnamento): attualmente previsti nel numero di uno per provincia, i docenti (e i relativi esoneri) diventeranno uno per regione a partire dal prossimo anno scolastico; meno fondi anche per la Scuola per la formazione europea Jean Monnet e per la nuova sede universitaria di Genova (istituto Erzelli);
Gli oltre 148 milioni di tagli aggiuntivi al bilancio del ministero dell’Istruzione per il 2015, scrive Il Sole 24 Ore, riguarderanno in gran parte il settore dell’istruzione scolastica, al quale viene richiesto un contributo di 139,9 milioni che arriverà soprattutto da tagli alle scuole superiori (54,8 milioni). Riduzioni di spesa più contenute, invece, per la formazione universitaria, che subirà tagli per 5,4 milioni, e per ricerca e innovazione, dove la forbice taglierà poco più di un milione.
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