Categorie: Generico

La massima pubblicità dei risultati Invalsi rischia di innescare solo distorsioni

In un’intervista pubblicata sul sito dell’Invalsi, il commissario straordinario Dott. Paolo Sestito risponde un intervento di Roger Abravanel pubblicato sul Corriere della sera del 29 gennaio scorso, secondo il quale il deficit dell’Italia in tema di efficacia e qualità della scuola sarebbe riconducibile alla mancanza di trasparenza che caratterizza la fornitura del servizio. La soluzione – secondo Abravanel – sarebbe la pubblica diffusione dei risultati delle rilevazioni sugli apprendimenti degli alunni di ogni scuola condotte dall’INVALSI, che invece tergiverserebbe sotto pressione sindacale.
“L’INVALSI – risponde Sestito – in realtà non pubblica tali risultati per propria consapevole scelta strategica. I dati vengono restituiti a tutte le singole scuole, che possono, ma non debbono, pubblicarli”.
La ragione di questa scelta sta nel fatto che i dati intendono fornire alle scuole uno specchio tramite cui osservarsi, anche in comparazione col resto del sistema, nell’ottica di promuovere una riflessione sui possibili interventi da attuare per migliorarsi sempre di più. In altri termini, le scuole sono chiamate ad uno sforzo di autovalutazione. Ed è questo il motivo per cui – ribadisce il commissario Invalsi – le rilevazioni sono condotte in tutte le scuole, in alcuni gradi e ambiti disciplinari, e non solo in un campione di classi.
Le singole scuole possono liberamente scegliere di pubblicare i propri risultati. L’INVALSI supporta tale operazione e suggerisce alle scuole un format atto a rendere i dati più intellegibili.
“La massima pubblicità auspicata da Abravanel – conclude l’intervista – non sarebbe perciò la panacea. Oggi come oggi, rischierebbe anzi di innescare distorsioni. Si rischierebbe di inficiare la stessa qualità delle rilevazioni sugli apprendimenti: il cd cheating […] esploderebbe ove si legassero meccanicamente premi e punizioni alle rilevazioni INVALSI. Si rischierebbe poi di dare troppo peso – nel disegno delle attività didattiche – a rilevazioni riguardanti solo taluni aspetti e non esaustive di tutti gli obiettivi formativi che la scuola dovrebbe avere”.
Lara La Gatta

Articoli recenti

Concorso PNRR 2024, la riserva del 30% dei posti è indipendente dalla modalità di accesso. Ecco con quali requisiti si entra in questa riserva.

Una domanda arrivata alla nostra redazione, ci impone di fare un chiarimento importante sul 30%…

23/12/2024

Giorgia Meloni in Lituania, il siparietto: “Cito spesso ‘Il Signore degli Anelli’ ma non è l’unico libro che ho letto, giuro”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni è andata in Lituania a visitare…

23/12/2024

Sicilia Express, 29 euro anziché 200 per tornare casa per Natale. Un precario: l’ho saputo grazie ad un influencer

Come abbiamo scritto, è partito il 21 dicembre scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova…

23/12/2024

Susanna Tamaro: “C’è da fare un bel lavoro nelle scuole. Bisogna tornare all’alfabetizzazione, scrivere a mano”

La scrittrice Susanna Tamaro è tornata a parlare della sua battaglia contro l'uso troppo pervasivo…

23/12/2024

Piattaforma concorsi e procedure selettive, si utilizza per presentare le domande per i concorsi scuola: come accedere e quali istanze sono aperte

In questo scorcio di fine anno sono diverse le procedure concorsuali e selettive riguardanti il…

23/12/2024

Roberto Colletti, docente nella scuola secondaria 21 anni: “Tanti mi scambiano per un allievo” – INTERVISTA

Secondo una ricerca recente di Forum PA, la crescita culturale degli otto milioni di studenti…

23/12/2024