Succede in California a Los Cerritos dove non sono i maestri a spiegare la matematica, ma la matematica a spiegare la sua funzione ai ragazzi. L’Internazionale pubblica un interessante articolo di didattica, per illustrare come talune materie si possano insegnare rivoluzionando i metodi.
Il concetto di approssimazione, per esempio. La maestra ha preso un righello e ha detto ai bambini che possono usare le mani o le dita per calcolare la distanza tra le piantine del loro orto. Gli alunni si sono messi all’opera, usando il dito per interrare i semi di carota nella Urban farmyard, la fattoria della scuola.
Una volta alla settimana ogni classe di Los Cerritos gironzola una mezz’oretta tra le file di piantine per osservare come stanno crescendo. Dianne Swanson, una maestra dell’asilo, ha aperto l’orto con quattro aiuole nel 2000, cinque anni dopo che Delaine Eastin, sovrintendente all’istruzione della California, aveva auspicato che ogni scuola dello stato ne avesse uno. Oggi, secondo alcune stime, le scuole californiane che hanno un orto sono qualche migliaio.
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L’orto di Los Cerritos ha 22 aiuole coltivate con più di 35 specie vegetali diverse, un piccolo frutteto e varie piante autoctone resistenti alla siccità. Premi e donazioni da parte di privati, per un totale di oltre 40mila dollari, hanno fatto prosperare la fattoria della scuola.
Le lezioni nell’orto sono quattro giorni alla settimana.
Gli insegnanti di Los Cerritos usano la fattoria per insegnare matematica, scienze, storia e arte – tutte, ovviamente, con grande attenzione all’ambiente.
“Gli alunni imparano quanto concime serve al terreno, fanno assaggi a campione sulla frutta e la verdura e trascrivono i risultati su grafici a barre o diagrammi. Raccolgono anche dati sulla lunghezza dei lombrichi”.
Frequentare la fattoria della scuola aiuta i bambini a capire concetti come la catena alimentare, la fotosintesi, l’ecosistema e perfino la storia.
“Ho dedicato qualche lezione ai nativi americani e ai coloni. Abbiamo seminato le colture che usavano per tingere. Abbiamo coltivato il grano, l’abbiamo raccolto e trebbiato. Abbiamo fatto tutto a mano”.
Queste lezioni pratiche rispettano anche i common core state standard, che puntano sulle abilità impiegate nel mondo reale. La lezione sull’approssimazione, per esempio, risponde ai requisiti per l’insegnamento della matematica, secondo cui fin dal primo anno gli alunni devono imparare il concetto di misura e sviluppare il modo di rappresentare e interpretare i dati.
Molte scuole che non possono permettersi l’orto ne coltivano uno dentro a una carriola che spostano al sole ogni giorno
Secondo Carol Hillhouse, direttrice del programma di orticoltura scolastica all’università della California, ai ragazzi fa bene studiare in un ambiente che coinvolge la testa e i sensi. In particolare per i bambini che hanno difficoltà a concentrarsi in classe perché soffrono del disturbo di deficit di attenzione o iperattività.
“Potresti essere nell’orto per una lezione di matematica, e intorno a te ci sono gli odori e i suoni”, dice Hillhouse. “E c’è un bambino che chiacchiera con quello a fianco. Possiamo imparare molte cose in quella lezione”.
L’orto delle elementari di Los Cerritos serve anche a tutta la comunità. La scuola divide il raccolto con le famiglie povere e con una comunità all’interno di un programma agricolo. Studenti e insegnanti assaggiano frutta e verdura mentre lavorano, e a volte cucinano o preparano dei frullati. Sono attività che attivano le competenze matematiche dei bambini e li avvicina, a volte per la prima volta, al cibo sano.
Sulla base di un sondaggio, tuttavia, su 558 scuole è risultato che il 20,2 per cento ha un fondo per l’orto di 500 dollari, il 10,5 per cento tra 500 e mille dollari, l’11,1 per cento tra i mille e i 2.500 dollari; quasi il 15 per cento non ha alcuna voce di bilancio a riguardo.
“Gli orti scolastici sono un ottimo metodo di apprendimento per i bambini, ma non c’è un adeguato sostegno economico per gli insegnanti e per le strutture. L’orto ha bisogno di risorse e personale, come una biblioteca”.
I 476 partecipanti al sondaggio che hanno un orto concordano sui benefici per i bambini: il 29,6 per cento ritiene che il rendimento scolastico sia migliorato, per il 57,6 è migliorato l’atteggiamento nei confronti della scuola e per il 63,9 per cento è migliorata la socialità.
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