In media a 15 anni (indagine Pisa – Programme for International Student Assessment) i ragazzi sono più bravi nelle materie scientifiche e le ragazze in quelle letterarie, ma i dati variano molto tra paesi. Infatti i divari in matematica a favore dei ragazzi sono molto elevati in Italia e in America Latina, ma nulli nei paesi scandinavi e negli Emirati Arabi.
Dunque non si tratta di una questione biologica –fa rilevare LaVoce.info- ma di fattori culturali e sociali.
In Italia, il divario di genere in matematica a 15 anni è tra i più alti dei paesi Ocse (20 punti di differenza contro una media di 9 punti) anche se i punteggi complessivi in matematica degli studenti italiani sono in linea con la media Ocse. Anche l’Invalsi ha evidenziato come il divario di genere in matematica sia molto elevato non solo nei punteggi, ma anche negli atteggiamenti. Così pure a livello di laureati, le donne tendono a scegliere con minor probabilità discipline scientifiche ed economiche, che danno accesso alle occupazioni meglio pagate, a favore di facoltà umanistiche, che si traducono generalmente in un salario inferiore. Per esempio, tra i laureati in ingegneria e in materie scientifiche (matematica, fisica, informatica) le donne costituiscono solo, rispettivamente, il 28 e il 38 per cento.
Svantaggio delle donne nel lavoro e nei salari
La differenza si traduce in uno svantaggio femminile nell’accesso al lavoro e nel salario. Inoltre, il gap salariale è più o meno consistente a seconda della disciplina, a prescindere dal grado di femminilizzazione della stessa. Il differenziale maggiore si osserva tra i laureati in giurisprudenza, scienze politico-sociali ed economia-statistica.
Spicca invece per un divario praticamente nullo il gruppo chimico-farmaceutico, dove per altro il 59 per cento dei laureati è donna.
La domanda sorge spontanea: perché tale sbilanciamento?
Questi risultati impongono più di una riflessione. È necessario interrogarsi su quali siano le cause del persistente divario in matematica e di sbilanciamenti così marcati in termini di scelta del corso di laurea, e cercare di contrastarli, per favorire l’accesso delle donne a corsi con migliori ricadute occupazionali. È quindi necessario individuare quali siano i motivi della discriminazione e quali politiche mettere e in atto per contrastarla.