Imparare la matematica cantando, ballando e dipingendo? Si può. E lo ha spiegato all’Ansa Monica Gori, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, il cui progetto weDraw si è aggiudicato un finanziamento di 2,5 milioni di euro dall’Unione Europea: “Fino agli 8 o 10 anni i bambini usano un solo senso alla volta –ossia non sanno mettere insieme le informazioni provenienti dai vari sensi. Se ad esempio vogliono capire quanto sia grande un oggetto lo fanno meglio usando il tatto piuttosto che la vista”. La scoperta fatta dai ricercatori dell’Iit a partire da studi iniziati nel 2008 ha portato adesso all’idea di applicare questi risultati alla didattica. “A scuola infatti – ha proseguito Gori – si sfrutta solo il senso della vista mentre noi proponiamo di usare i sensi più appropriati per ogni scopo. Ad esempio spiegare le grandezze usando il tatto, oppure il concetto di tempo e di crescita usando il suono”.
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WeDraw partirà nei prossimi giorni in collaborazione con alcune scuole elementari di Genova, e nella sua prima fase punterà a valutare le capacità dei singoli bambini e valutarne le preferenze sensoriali. Successivamente verrà testata la nuova didattica, introducendo ad esempio giochi con la musica, con il ritmo in aiuto della comprensione della successione numerica o l’uso di note gravi o acute per il concetto di grandezza, o la danza per i concetti di spazio.