“E dire che la matematica è il linguaggio della scienza e della tecnologia, e quindi del mondo occidentale contemporaneo. Volerle negare cittadinanza culturale, di fatto se non di diritto, non può quindi che continuare a perpetrare un anacronistico equivoco intellettuale che porta alla schizofrenia delle supposte due culture: la umanistica e la scientifica, di cui solo la prima ha accesso ai diffusi mezzi di informazione, mentre la seconda è relegata ai ristretti mezzi di divulgazione. Purtroppo i programmi ministeriali sono cose che farebbero morire anche una persona piena di volontà. Quel genere di programma che viene seguito a scuola è qualche cosa che noi stessi, che facciamo parte del campo, in realtà aborriamo. Quindi certamente si potrebbe fare, soprattutto nei licei, un approccio alla matematica attraverso la letteratura, cioè andare a vedere le strutture matematiche nelle opere letterarie, che ci sono, grandissimi letterati le hanno usate”.
Sono le parole di Piergiorgio Odifreddi, l’illustre matematico e divulgatore scientifico, che abbiamo voluto citare a proposito di questa indagine condotta da Studenti.it
Ma anche Lucio Lombardo Radice, nel 1968, indicava strade didattiche d’avanguardia per recuperare il fascino discreto della matematica nella risoluzione dei problemi, e non solo di quelli con formule, ma anche di logica deduzione e di quotidiana applicazione.
Non ci saremmo aspettati però che da parte degli alunni ci fosse una così robusta maggioranza, come è possibile leggere sul sito “Studenti.it”, di alunni che odia tenacemente la matematica e i cui esiti sono stati evidenziati da una inchiesta realizzata dalla redazione di Studenti.it, portale di Banzai, a cui hanno partecipato più di 1.500 studenti.
E la matematica è stata scelta dal 38% degli intervistati come materia più odiata . Al secondo posto, ma con percentuali ben più basse, si trova il latino, odioso per il 16% degli studenti, seguito da Italiano (9%), lingua straniera e tecnica a pari merito con un 5% ed infine greco, diritto ed economia a pari merito con il 4% delle preferenze. Un restante 9% avrebbe scelto altre materie.
“Oggi questa avversione avrebbe anche una motivazione scientifica. Secondo una ricerca dell’Università di Chicago la matematica provocherebbe addirittura una risposta cerebrale paragonabile a quella del dolore fisico. Si tratta di una ricerca che sta facendo discutere e che non deve diventare un alibi”, riferisce Marta Ferrucci, responsabile di Studenti.it.
E ce lo auguriamo bene, anche perchè la matematica, che molti studiosi applicano in linguistica, oltre ad aiutare a mettere i numeri in ordine, ordina pure buona parte della mente. Il probelma è però farlo capire: ma a chi per prima?
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