Anche assicurare un pasto a scuola a tutti gli alunni può essere un problema. Mentre in diversi istituti scolastici, i comuni introducono regole ferree, sino a proibire l’accesso agli alunni provenienti da famiglie insolventi, c’è chi si lamenta per le amministrazioni che garantiscono l’accesso a mensa a tutti.
È accaduto a Pontevico, in provincia di Brescia, dove una famiglia vegana e dedita all’autoproduzione, ha deciso di ritirare la propria figlia dalla scuola dell’infanzia contro la decisione dell’amministrazione comunale di obbligare tutti i bambini a frequentare la mensa della scuola. “E’ una questione di educazione e di stile di vita: quel cibo non rispecchia il nostro modo di vivere”, ha fatto sapere la coppia di genitori. Ricordiamo che a differenza dei vegetariani, che evitano solo la carne, i vegani evitano anche latte e formaggi, uova, pellicce, cuoio, lana e tutti i prodotti testati sugli animali.
Di sicuro, questa presa di posizione della famiglia ha fatto intanto scoppiare un caso, prima nel piccolo comune del bresciano, ma poi anche a livello nazione.
“La mensa fa parte dell’offerta formativa e del progetto educativo”, ha ribattuto l’assessore ai servizi alla persona di Pontevico, Luciano Migliorati.
Quel che sembra al momento certo è che la bambina frequenterà l’ultimo anno di scuola dell’infanzia a casa. E questa non è proprio una bella notizia.