L’Istat, ha pubblicato oggi, 23 dicembre, il rapporto “I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani”, che si riferisce agli anni 2022 e 2023. Lo studio offre una fotografia impietosa del livello di competenze dei giovani.
Come riporta Fanpage nel 2022, i giovani di 15-24 anni che non studiano e non partecipano al mercato del lavoro sono stati 190mila e 900, il 9% della popolazione residente della stessa fascia d’età, valore di poco superiore alla media italiana.
L’Istat rileva che l’Italia da questo punto di vista è spaccata in due. Nelle città metropolitane del Mezzogiorno il peso di questo segmento di giovani più vulnerabili, che non studiano e non hanno un’occupazione, raggiunge quote a due cifre nettamente superiori alla media, ad eccezione di Cagliari (8,8%) e Bari (9,2%). E dati ancora più preoccupanti riguardano le città metropolitane di Palermo e Napoli dove circa 14 giovani su 100 sono fuori dal sistema di istruzione e formazione e dal mercato del lavoro.
Il fenomeno è più contenuto nella città metropolitana di Firenze (5,5%). L’analisi all’interno dei territori metropolitani evidenzia livelli più preoccupanti nel complesso delle seconde cinture (10%), con valori massimi in quelle di Palermo e Napoli (oltre 15%). Il fenomeno risulta meno esteso nelle prime cinture e nei poli urbani, per evidenti maggiori opportunità formative e lavorative, soprattutto in alcuni territori urbani del Sud.
Nei capoluoghi si distingue insieme al dato di Napoli anche quello di Catania (oltre 14%); emerge inoltre una maggiore fragilità dei giovani nelle prime cinture della città metropolitana di Palermo (15,4%) e a seguire quelle di Napoli, Messina e Reggio Calabria.
Rispetto al 2018 però si osserva un miglioramento in quasi tutte le città metropolitane che hanno visto ridurre l’incidenza dei giovani di 15-24 anni non inseriti nei percorsi di istruzione e nel mercato del lavoro (nel complesso -1,8 punti percentuali). Fanno eccezione Cagliari, Venezia e Bologna. I decrementi più significativi si riscontrano nelle città metropolitane di Napoli, Reggio Calabria e Catania (circa – 3 punti percentuali).
Non si registrano marcate differenze di genere tra le quote di giovani di 15-24 anni che non studiano e sono fuori dal mercato del lavoro (9,5% per le femmine e 8,5% per i maschi). Il differenziale a sfavore delle ragazze però aumenta al Sud in particolare a Palermo, Catania e Napoli, dove la quota femminile supera il 14%, sebbene in netto miglioramento rispetto al 2018.
Sempre secondo il rapporto Istat, nell’anno scolastico 2022/23 in Italia la percentuale di studenti delle scuole secondarie di secondo grado con competenze insufficienti ha raggiunto il 49,3% degli studenti per le competenze alfabetiche e il 50% per quelle numeriche.
In particolare, si collocano al di sopra della media italiana tutte le città metropolitane del Mezzogiorno e Roma, con svantaggi territoriali rilevanti per alcune città: ancora primato negativo per Napoli con il 66,8%, seguita da Reggio Calabria (61,2%) e Palermo (61%) per le competenze alfabetiche; Napoli (70,2%), Palermo (68,1%) e Catania (65,4%) per le competenze numeriche.
Nelle città metropolitane del Centro e del Nord, le migliori performance si confermano a Venezia (36,8%) per le competenze alfabetiche e Bologna per le competenze numeriche (36,1%). La dinamica osservata evidenzia, a livello nazionale, il peggioramento delle competenze degli studenti con quote di low performer nettamente superiori a quelle pre pandemia, rilevate nell’anno scolastico 2018/2019: +13,7 punti percentuali per le competenze alfabetiche e +10,8 per quelle numeriche. Gli incrementi più rilevanti (oltre 14 punti percentuali) si rilevano nella città metropolitana di Napoli e Genova per entrambe le tipologie di competenze, alle quali si aggiungono Firenze, Torino e Milano per le competenze alfabetiche.
C’è stato inoltre un progressivo innalzamento del tasso di scolarizzazione e del livello di istruzione dei giovani.
Nei territori metropolitani, come a livello nazionale, quasi tutti i giovani residenti tra 15 e 19 anni possiedono almeno un titolo di scuola secondaria di primo grado (licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale, 99,0% nel 2022); tuttavia persiste una quota residuale di circa 11mila giovani che non lo ha ancora conseguito. Alcune città metropolitane del Mezzogiorno, come Reggio Calabria, Messina e Catania, insieme a Milano e Firenze, si collocano poco al di sotto della media.
Nel complesso, i comuni capoluogo presentano livelli di istruzione leggermente inferiori agli altri territori metropolitani con valori più contenuti a Milano (98%), imputabili principalmente a livelli di istruzione maschili più bassi.
L’incidenza dei ragazzi stranieri di 15-19 anni in possesso almeno del titolo di scuola secondaria di primo grado è il 93% degli stranieri della stessa fascia d’età, 6,5 punti percentuali in meno degli italiani. Il livello di istruzione della componente giovanile straniera è inferiore alla media in tutte le città metropolitane del Mezzogiorno, soprattutto a Napoli e a Reggio Calabria (circa 85%), con valori particolarmente critici nel primo e secondo anello del capoluogo partenopeo.
Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…
Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…
Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…
Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…
Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…
Le certificazioni che attestano la presenza in ospedale, necessarie per giustificare un’assenza dal lavoro o…