All’Università Bocconi di Milano, il 5 e il 6 giugno, si sono svolti i Campionati Nazionali dell’Imprenditorialità, organizzati da Junior Achievement Italia per fare incontrare e dare una vetrina alle migliori mini-imprese nate sui banchi di scuola.
In finale sono arrivate in 60, fra cui anche un’azienda che produce il “caviale di mare”, un’app per far viaggiare sicure le donne e un’impresa di servizi funerari.
Ma i vincitori sono gli alunni di una scuola di Pachino in Sicilia che hanno proposto un sistema per facilitare l’impollinazione dei pomodori da parte dei bombi.
Una smart hive dotata di un’app per contare i bombi in entrata e in uscita, per bloccare l’uscita, per mantenere stabili le condizioni ambientali.
E se il primo posto aspetta alla scuola di Pachino, il secondo a una di Milazzo mentre sono state sessanta le mini-imprese che hanno partecipato alla due giorni milanese, ognuna con il proprio stand, e 180 i ragazzi presenti.
La giuria composta da aziende, istituzioni e docenti ha selezionato le migliori dieci mini-imprese che si sono poi presentate sul palco della Bocconi, con un elevator pitch di tre minuti ciascuna.
La tecnica dei bombi – riporta Vita.it- rappresenta l’alternativa ecologica all’ormonatura dei fiori come di altri ossia all’utilizzo di fitofarmaci. Il contenitore ideato dagli studenti risponde al problema del mancato guadagno degli agricoltori causato ad una inefficiente attività di questi insetti, ad una ridotta impollinazione dei fiori e quindi ad una minore produzione di frutti (nel caso specifico il celebre pomodoro) rispetto al potenziale. Per ogni singolo grappolo di fiori sulle piante di pomodoro, avere 4 o 5 fiori non impollinati si traduce mediamente in una perdita di 6mila euro, hanno spiegato i ragazzi sul palco. Per questo “every bumblebee counts”.
Ad oggi il controllo dell’impollinazione avvenuta viene lasciato alla manualità degli addetti ai lavori, che osservano i morsi sul fiore della pianta: con “Smart Hive” si può effettuare in automatico un efficiente controllo, anche da remoto tramite un’app. La giuria ha apprezzato il progetto per l’innovazione e l’applicazione pratica dell’uso della tecnologia, insieme alla valorizzazione dell’agricoltura e alla particolare attenzione al territorio con possibile espansione su altri tipi di colture.
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