Non solo pubblica ma anche in un quartiere di periferia e per giunta frequentata da stranieri: è la St Stephen’s Primary di East Ham. La classifica è stata realizzata dal Sunday Times, che misura le abilità di lettura nei bambini nonché le competenze in matematica, ortografia e grammatica, e la notizia è data dal Corriere della Sera che scrive: “E’ la prima volta che la pole position va a una scuola statale e il risultato è doppiamente sorprendente dal momento che per il 96 per cento degli alunni della St Stephen’s l’inglese è la seconda lingua. Sono 38 le lingue parlate in questa scuola dove la maggior parte degli allievi proviene originariamente dall’India, dal Pakistan e dal Bangladesh. Il 20% dei bambini, inoltre, vive sotto la soglia minima di stipendio ed ha diritto di conseguenza ai pasti gratis”.
La preside
«Di fronte a un bambino che non si concentra, non svolge i compiti e non fa progressi dobbiamo chiederci prima perché e poi cosa possiamo farlo per aiutarlo», dice la preside Neena Lall.
Lo studente medio, precisa il quotidiano, è circa un anno avanti rispetto alla media nazionale e la scuola ha quattro domande di iscrizione per ogni posto disponibile. Come per ogni scuola statale i criteri di ammissione sono la vicinanza, la presenza di fratelli o sorelle nelle classi superiori e l’intervento dei servizi sociali.
Il modello è la scuola privata
Se la scuola è statale il modello, paradossalmente, è quello che vige nelle scuole private, con lezioni di musica, di danza, di arte e tante escursioni nei musei della capitale.