“Ebbene sì. Ho incrociato tutti i tipi di contratti molto poco stabili del mondo universitario e tutti i tipi di concorsi fino a diventare rettore. Ho vissuto la maternità senza “periodo di maternità” e, da precaria, la ricerca di un asilo per i miei figli. Diciamo che ho una buona prospettiva per fare il mio lavoro”.
Da ministra al Miur si pone il problema dell’edilizia scolastica che è stato fra l’altro uno dei punti più qualificanti del programma Pd alle elezioni politiche: “Si può parlare di una scuola moderna quando ad alcune strutture manca il tetto per ripararti dalla pioggia? Se manca il contenitore è difficile sviluppare il contenuto. Quindi i soldi vanno trovati. Credo che lavorando con i colleghi dell’Economia e delle Infrastrutture riusciremo a sbloccare la situazione”.
Sui presunti tagli alla scuola pare invece convinta che non ci saranno, così come ha detto il preidente Letta: “Dobbiamo decisamente dare segnali nuovi”, mentre sugli investimenti afferma che “il nostro sistema deve crescere. E deve migliorare il rapporto tra università e privati. Le università dovrebbero smetterla di pensare che avere rapporti con i privati equivalga a vendere l’anima e potrebbero cominciare a studiare anche secondo le linee di indirizzo delle imprese. E le imprese dovrebbero abbandonare l’illusione che finanziare l’università equivalga a espandere la propria linea di produzione. Io ho sempre collaborato con le imprese e non ho mai venduto l’anima. Se un’università è solida e ha una buona reputazione le imprese che ne finanziano i progetti non proveranno mai ad approfittarsene. Se, invece, un’università è alla fame, accetterà anche pressioni da parte delle imprese. Ecco perché è necessario investire nell’università”.
Per quanto riguarda invece gli abbandoni scolastici, che sono stati un altro dei tempi più qualificanti della proposta Pd, dice: “I dati sono preoccupanti. E l’Impoverimento delle famiglie fa crescere il fenomeno”. E se i ragazzi abbandonano la scuola e i laureati l’Italia carrozza dice che “dobbiamo provare a invertire la tendenza.”
Passa poi alla sua biografia: “Sono nata e cresciuta a Pisa. E ho studiato fisica. I miei genitori insegnavano… altre materie. Erano anni in cui era facile pensare con fiducia al futuro. Oggi peri ragazzi non è così”, ma non si è mai iscritta a un partito e ha iniziato a fare politica nel 2009 “grazie a Pier Luigi Bersani. L’ho incontrato al Festival Manifutura. Con lui c’era Vincenzo Visco e alla fine del mio intervento sono venuti a conoscermi. Abbiamo cominciato una collaborazione e quando poi Bersani è stato eletto segretario mi ha chiesto di dirigere il Forum universitario del Pd. Ora combatterò perché il Pd resti unito”.
Anche per i temi etici, Carrozza non ha dubbi: “Mi auguro che tornino a essere delle priorità. Ma non mi faccia entrare nei particolari. Non è il momento”; è però il momento per sapere che cosa ha pensato quando ha sentito l’ex ministro Mariastella Gelmini parlare del tunnel tra la Svizzera e il Gran Sasso costruito per far sfrecciare i neutrini: “Ho pensato che non fosse colpa sua. Un ministro che non ha studiato Fisica non si deve ritrovare a parlare di neutrini. Se io dovessi parlare di Kant sarei in difficoltà”.
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