Gli alunni stranieri sono un modo per conoscere nuove culture.
“Con 786.630 studenti stranieri, metà dei quali nati in Italia, seduti nelle aule italiane lo scorso anno la scuola ogni giorno fa silenziosamente il suo dovere di integrazione. Il lavoro immenso che sta avvenendo grazie ai nostri insegnanti”. Quello dell’integrazione è stato uno dei temi affrontati nell’intervista a Famiglia Cristiana: ”Ho capito che il mondo era cambiato quando da docente di Ingegneria mi sono trovata un laureando, figlio di ristoratori cinesi, che parlava con accento pisano. Era molto bravo e si è laureato a pieni voti. Per l’Italia questo ragazzo con gli occhi a mandorla è una opportunità, non è un peso. Il fatto che ci siano tanti stranieri è anche l’occasione per conoscere nuove culture. Gli Stati Uniti sono nati da un’integrazione di tante immigrazioni. E poiché nel nostro paese il numero di studenti stranieri immigrati e nati in Italia sta aumentando il corpo docente deve essere pronto”.
La scuola è dunque, secondo la ministra, l’elemento di ”coesione nazionale” ma anche fattore di ”preoccupazione” per un corpo insegnanti poco valorizzato e la scarsa attenzione da parte della politica.
”Mi inorgoglisce essere ministro di una scuola che rappresenta lo Stato in tutto il territorio nazionale e tiene insieme più di 7 milioni di studenti. La scuola è la stessa da Bolzano fino a Mazara del Vallo. Noi siamo cittadini italiani e ci riconosciamo gli uni con gli altri anche perchè abbiamo studiato nelle stesse aule e sugli stessi libri, perciò la scuola è un elemento di coesione nazionale”.
Al tempo stesso Carrozza si dice ”preoccupata, perchè so che ci sarebbe bisogno di più investimenti e di un maggiore consolidamento del corpo insegnante. So che ci sono ancora troppe persone con contratti precari e vorrei dare loro maggiore tranquillità”.
Circa l’assunzione durante l’estate di circa 12.000 fra insegnanti e dirigenti, il ministro precisa che ”non è un miracolo, è lo Stato che fa il suo dovere. Ho semplicemente dato corso al ricambio generazionale previsto dalla legge. E’ un risultato importante che ci permette di arrivare all’inizio dell’anno scolastico con oltre 11 mila insegnanti in più per affrontare le sfide che ci aspettano”.
”Anche il presidente Napolitano mi ha detto che il corpo insegnante ha una grande voglia di essere valorizzato. Ha ragione. Per noi il corpo insegnante è un grandissimo tesoro, un patrimonio di persone e competenze che va valorizzato di più. Ricordiamoci che portiamo i nostri figli dal medico solo quando stanno male, agli insegnanti invece li affidiamo ogni mattina”.
Eco perché, suggerisce la ministra, occorre una ‘costituente della scuola’ con il ”bisogno di un pensiero sulla scuola perchè la scuola deve rifondare il Paese e anche la politica deve ripartire da qui”. Secondo Carrozza, infatti la politica deve essere ”più attenta” alla scuola” in quanto ”nelle prossime sfide politiche vincerà chi avrà un programma convincente su questi temi”.