A Imola, in occasione della Festa dell’Unità, partecipando a un dibattito con l’allenatore Mauro Berruto e il linguista Luca Serianni, la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, si sofferma su vari temi riguardanti il suo dicastero e quindi il suo operato al Miur. E così, a proposito dell’uso dello smartphone a scuola, dice che se è usato con finalità didattica può entrare nelle aule, altrimenti deve essere vietato.
“Nel 2007 giustamente Fioroni fece un dispositivo in cui diceva che era vietato usare nelle classi lo smartphone. Il tema non è l’utilizzo individuale dello smartphone ma che l’insieme dei dispositivi del digitale devono essere messi a disposizione della scelta possibile di didattica nel rapporto tra docente e discente. Guai immaginare che gli strumenti utilizzati siano uno strumento individuale che distrae dai contenuti”.
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Poi entra pure sui temi riguardati la conoscenza della lingua e della cultura umanistica: “Il piano nazionale di digitalizzazione significa puntare sui contenuti e sulla trasversalità della lingua italiana, sulla sua ricchezza. Noi abbiamo una caratteristica che non possiamo perdere e che dobbiamo recuperare: la lingua e la cultura umanistica rendono molto più agevole, anche quando si discute di Intelligenza artificiale o i nostri studenti vanno all’estero, la capacità di apprendimento delle materie scientifiche, che oggi sono uno dei gap che dobbiamo recuperare”.
Visitando nel pomeriggio l’Istituto San Zennaro di Imola con una mostra dei materiali prodotti da studenti e docenti nei laboratori estivi STEM, l’acronimo inglese di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, la ministra Fedeli ne ha approfittato per commentare: “Quello che hanno fatto le bambine ed i bambini con le loro insegnanti è una grande cosa. E’ una sperimentazione molto importante perché fa capire le abilità e le capacità fin da bambine”. Ad accogliere il ministro Fedeli il sindaco Daniele Manca con l’assessore comunale Giuseppina Brienza e la dirigente scolastica Gisella Rivola.
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