Categorie: Attualità

La Ministra Fedeli inaugura Fiera Didacta Italia

“Dobbiamo essere molto soddisfatti di questa prima edizione di Fiera Didacta Italia. È un’importante sfida. Un segnale dell’apertura del sistema di istruzione e formazione italiano al confronto, che è sia interno che internazionale. E che ha come obiettivo l’innovazione della filiera italiana del sapere, dell’istruzione e della formazione, come passo necessario per governare i cambiamenti in atto nelle nostre società e come occasione di crescita per le nuove generazioni e per il Paese su percorsi inediti.

Firenze ospiterà in questi giorni 150 espositori italiani ed esteri, enti, associazioni, imprese. Saranno oltre 3.000 le docenti e i docenti che parteciperanno agli 85 workshop che approfondiranno temi come l’innovazione del modello educativo, la robotica o lo studio di nuovi arredi e tecnologie per i nostri istituti.

Si creerà un ambiente stimolante di dialogo e di riflessione, anche grazie all’incontro con le esperienze di successo di paesi europei che possono offrire spunti per le iniziative di questo genere in Italia. Con la legge 107 e con i decreti attuativi approvati ad aprile di quest’anno abbiamo cambiato verso. Continuiamo nel nostro impegno con la collaborazione di tutte e di tutti coloro che compongono la comunità educante”. 

Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in occasione dell’inaugurazione della prima edizione di Fiera Didacta Italiaoggi a Firenze.

Didacta International, il più importante appuntamento fieristico dedicato all’istruzione che si tiene in Germania da 50 anni, approda in Italia con l’obiettivo di favorire il dibattito sul mondo dell’istruzione fra tutti gli attori in campo. A partire dalle e dai docenti. La manifestazione, infatti, è rivolta a coloro che operano nel settore dell’istruzione, dell’educazione e della formazione professionale: fino a venerdì 29 settembre i partecipanti potranno accedere a convegni, incontri, best practice delle regioni, workshop formativi sulle nuove tecnologie e sulla didattica, dall’infanzia fino ai corsi di specializzazione e di formazione professionale a misura del mercato del lavoro.

In occasione dell’inaugurazione della Fiera, la Ministra Valeria Fedeli ha firmato, inoltre, un Protocollo d’Intesa con la Regione Toscana, che definisce le modalità di impegno e di collaborazione per l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) negli istituti del territorio. Tra gli obiettivi: promuovere attività di governance territoriale rispetto alle azioni e ai temi contenuti nel PNSD e iniziative sulla cittadinanza digitale e l’invecchiamento attivo, attraverso tecnologie digitali; potenziare la connettività e le infrastrutture per le scuole; incrementare e rafforzare la formazione in questo ambito grazie ad alleanze educative tra scuole, enti di formazione e imprese.

“Negli ultimi due anni – ha aggiunto la Ministra – abbiamo determinato un cambio di tendenza sostanziale e radicale. La scuola è diventata strategica per la crescita del Paese, ha ottenuto finanziamenti più consistenti, anche se sappiamo che si può ancora fare di più. Tutto questo è avvenuto finalmente con una visione di lungo periodo, grazie alla quale è stato promosso un importante processo di innovazione e trasformazione dei modelli educativi. Penso alla Legge 107 del 2015. Al Piano Nazionale Scuola Digitale, che sta trasformando la filiera del sapere nel principale fattore di innovazione del Paese.

E, ancora, all’Alternanza Scuola-Lavoro che permette esperienze formative e di orientamento complementari a quelle che si realizzano in classe. Abbiamo fatto dei primi doverosi passi, ma abbiamo intenzione di proseguire su questa strada con un sempre maggiore impegno e con una sempre maggiore sinergia. La firma del Protocollo con la Regione Toscana all’interno di Fiera Didacta Italia è un chiaro segnale di questa determinazione ad agire in maniera capillare a livello locale, consapevoli del fatto che tutte le azioni, tutte le politiche, tutti gli interventi che mettiamo in campo sono pensati per educare le nostre e i nostri giovani quali cittadini globali”.

Redazione

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