A quasi due anni e mezzo dal ciclone Buona Scuola e dopo due anni di deroghe e sanatorie a favore di chi VOLONTARIAMENTE ha sottoposto domanda di adesione ad un piano nazionale su 100 provincie, si assiste quotidianamente ad una serie di pretese da parte di questa categoria di docenti nei confronti del Miur che oltre che ad essere illogica è deficitaria di ogni forma di rispetto nei confronti dei diritti di tutti i docenti.
Si va dalla richiesta di rientro su posti di sostegno per i non abilitati alla mobilità al 100% sui posti vacanti.
Un atteggiamento ormai chiaro anche all’opinione pubblica (i non addetti ai lavori) che purtroppo comincia ad associare alla categoria docente una banda di approfittatori senza scrupoli a cui non importa nulla della funzione docente.
A onor del vero queste assurde richieste hanno avuto nel recente passato il plauso di sindacati compiacenti che hanno di fatto (complice una campagna mediatica a senso unico) ricattato il governo affinché derogasse la legge 107 (Buona Scuola) a favore di questa categoria di docenti.
Deroghe che inevitabilmente hanno danneggiato i precari delle GAE che sono passati da un precariato stabile (dovuto agli incarichi annuali ottenuti fino al 2015) ad una disoccupazione conclamata (a causa dell’abuso delle assegnazioni provvisorie a favore dei neo-immessi).
In questo marasma i sindacati, purtroppo, tralasciando i diritti di chi ha pagato il prezzo più alto (nella gestione post 107) sono stati troppo spesso difensori di una sola categoria di docenti contravvenendo ai più elementari principi di equità fra i lavoratori.
Ma dopo quanto successo e dopo aver lasciato scoperte le cattedre al Nord (le stesse cattedre che dovevano essere coperte con la Legge 107), con deroghe e talvolta con sotterfugi di dubbia moralità, come si possono fare ancora richieste di tale tono?
Ovviamente, mai sazi delle deroghe ottenute, i docenti che hanno aderito al piano straordinario chiedono per 2018 addirittura il 100% su tutti i posti vacanti.
Tralasciando le questioni di merito sugli insegnanti che aspettano stabilizzazione (con punteggi altissimi e numero di abilitazioni/specializzazioni che non hanno eguali nella scuola) sarebbe più giusto (da un punto di vista etico e sociale) dare priorità assoluta alle assunzioni dei precari in attesa di stabilizzazione e destinare i posti rimanenti per quelle cdc in cui non rimangono aspiranti (ne in GaE ne in GM) alla mobilità a prescindere dalle percentuali.
Il meccanismo rigido delle percentuali potrebbe essere superato e terrebbe conto tanto dei diritti dei precari tanto di quelli dei docenti di ruolo.
Chiaramente per alcune cdc si avrebbero solo assunzioni per altre solo mobilità:
Il Miur assumerebbe chi aspetta da 15-20 anni e accontenterebbe i docenti che vogliono rientrare e che magari rimarrebbero fuori a causa delle rigide percentuali assegnate in fase di contrattazione.
Una misura come questa, fra l’altro, avvalorerebbe e darebbe forza alle intenzioni della Ministra di svuotare le GAE della secondaria entro il prossimo biennio.
L’auspicio per i prossimi mesi è che i sindacati mostrino un po’ di buon senso nella contrattazione e che il governo e le forze di maggioranza prevedano nella prossima legge di bilancio i fondi necessari per la totale conversione dell’organico di fatto in organico di diritto.
Per il Comitato Gae
Marco Saglimbene
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