I PDP (Piani Didattici Personalizzati) possono essere certificati e non certificati.
Negli ultimi tempi nelle realtà scolastiche si sta un po’ esagerando con la predisposizione dei PDP.
E sta diventando una vera e propria “moda dei PDP” perché questo strumento didattico presuppone gli obiettivi minimi, prove semplificate, verifiche scritte e orali programmate, insomma una sorta di panacea per rendere sempre più agevole la vita degli alunni.
Si abbassano gli standard di apprendimento e si livella tutto, cosa che sta mandando in rovina il sistema scolastico e, di conseguenza, si sta producendo un grave danno al Paese. In altri tempi i PDP erano un tabù e, quindi, gli alunni erano “costretti” a studiare per meritarsi la promozione, perché quest’ultima deve essere considerata una sorta di premio per l’impegno, la costanza e lo studio che l’alunno ha dimostrato per l’intero anno scolastico.
Ora, invece, è tutto capovolto. Se l’alunno ha insufficienze in diverse discipline e ha difficoltà di apprendimento oppure possiede uno svantaggio socio-culturale ecco che viene in soccorso il PDP, dove tutto viene semplificato e ridosso all’osso senza un benché minimo sforzo da parte dell’alunno.
Tutto ciò produce un danno al sistema Paese e all’alunno che, una volta uscito dal mondo della scuola non sarà in grado di affrontare le difficoltà che il mondo reale presenta ed ecco che avvertono situazione di disagio controllato oppure incontrollato.
Abituiamo gli studenti a far superare da soli le difficoltà che incontrano e prendere consapevolezza dei propri limiti. Facilitare e semplificare tutto, come vogliono i genitori, e non permettere di superare l’asticella ai propri figli senza aiuti non li fa crescere e maturare ma li fa restare “eterni” bambini.
Mario Bocola
Si precisa che il testo dell’articolo pubblicato non è scritto da un redattore, ma da un LETTORE. La nostra redazione ha predisposto una risposta che vi invitiamo a leggere al link di seguito.
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