La distinzione che emerge è tra i paesi che identificano e concentrare l’azione in particolare su gruppi sottorappresentati della società e quelli che agiscono in primo luogo attraverso misure di politica universale. Ma lo studio non si limita a questo ed esplora anche l’impatto di tasse e meccanismi di sostegno finanziario sull’istruzione superiore.
Quello che emerge chiaramente è che in generale, in Europa, non si è ancora riusciti a sfruttare al meglio le potenzialità nostra disposizione e, se non si cambierà strada, saremo sempre in ritardo in termini di competitività con il resto del mondo.
La dimensione sociale dell’istruzione superiore richiede pertanto l’attenzione urgente da parte dei Paesi europei. Ciò implica ampliare l’accesso all’istruzione superiore, e per farlo è necessario che questo diventi uno dei principali obiettivi politici al centro dei nostri sistemi educativi.
I nostri mercati del lavoro richiedono sempre più laureati; per tale ragione è importante investire in misura significativa nei nostri sistemi di istruzione superiore per garantire che questa domanda sia soddisfatta. Tuttavia, come ben sappiamo, mentre le richieste sono in aumento, stanno invece diminuendo i finanziamenti pubblici, tendenza che, come dimostra il rapporto, erano in corso anche prima dell’impatto della crisi finanziaria ed economica mondiale.
Per tale ragione, è fondamentale che i governi compiano scelte importanti, soprattutto su come utilizzare al meglio le risorse limitate. E in quest’ottica è sempre più urgente che gli investimenti in materia di istruzione e l’istruzione superiore, siano essi pubblici e/o privati, aumentino in maniera consistente.