La musica pop e rap può essere considerata deviante per l’animo giovanile? In Iran sì. Non solo per gli integralisti religiosi, ma anche per i giudici.
È accaduto che un cantante di “strada”, Amir Tatallu, lo scorso settembre si è esibito nella metropolitana di Teheran con musiche pop e rap: ebbene, alcuni passanti lo hanno querelato. Subito dopo, è stato arrestato e momentaneamente scarcerato alla fine di ottobre, dopo essersi scusato con il tribunale. Ma pra dovrà tornare in carcere per scontare una pena durissima.
Perché, nel frattempo, è stato condannato a 10 anni di reclusione e a 74 frustate, scrive l’Ansa dopo averla ripresa dall’Isna, con l’accusa di “incoraggiare i giovani alla corruzione e alla perversione” e per aver “insultato il giudice”.
La notizia, che per la cultura occidentale ha dell’incredibile, è stata riportata dal procuratore di Teheran, Abbas Jafari Dolatabadi: “preso atto che uno dei querelanti ha ritirato la denuncia – ha detto Dolatabadi – la metà del periodo di reclusione è stato sospeso”. Alla fine, al povero Tatallu è andata pure bene e gli toccherà pure ringraziare per lo “sconto” di pena.
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