I lettori ci scrivono

La musica strumento educativo dell’anima

L’educazione musicale e la musica prodotta nelle varie manifestazioni di fine anno dalle scuole ad indirizzo musicale, irradia bellezza, rapisce il cuore e si diffonde nella volta naturalmente dipinta dall’azzurro del cielo rallegrata dal festoso roteare di rondini che si sfiorano le ali, ma soprattutto, è un significativo momento educativo che delizia, commuove e trasmette intense emozioni.

Opere di successo, nella maggior parte dei casi magistralmente eseguite dai ragazzi, fanno emergere non solo bravura, preparazione, impegno, passione, amore per la musica, ma sono un’ importante occasione di crescita sociale, umana, culturale, e relazionale.

Non a caso le finalità dei vecchi programmi del’79, consideravano la musica come uno dei mezzi essenziali della comunicazione, linguaggio universale che contribuisce ad unire e ad affinare la dimensione intellettuale, affettiva, etica ed estetica.

L’esibizione individuale e collettiva delle varie opere studiate e proposte fa emergere in ogni alunno forza di gruppo, maturità professionale, abilità espressiva, comunione e un elevato livello di maturità personale e collettiva. Ogni allievo/a, nell’armonia, nella grazia e nella bellezza di ogni singola nota, è parte integrante di un tutto armonico, di un’unica melodia, di un unico suono che fuoriesce da formidabili orchestre.

La cosa più bella è che in ogni esibizione, perfetta o imperfetta che sia, traspare una illuminante forza comunicativa, armonia, equilibrio, gioia e benessere interiore.
La musica, infatti, educa il corpo e libera la mente. E i ragazzi educati con la musica, per la musica e attraverso la musica possono dimostrare di possedere una notevole ricchezza e un notevole equilibrio esteriore ed interiore.

Possiamo dire che l’ esperienza musicale premia ampiamente i sacrifici e gli sforzi compiuti dagli alunni nel corso dell’anno e conferma, in modo significativo, le notevoli potenzialità formative della musica che affina le qualità umane e creative dei ragazzi .
È bello relazionarsi con giovani musicisti, bravi ragazzi che vivificano l’anima culturale, educativa ed artistica dell’ esperienza scolastica.

La scuola è anche e, soprattutto, questo: prossimità, vicinanza, lungimiranza, educazione integrale ed integrata, promozione di un elevato livello di umanità e responsabilità attraverso la musica.
Una scuola che, nonostante le innumerevoli difficoltà, riesce ancora a fornire ai suoi alunni adeguati stimoli culturali, a motivarli, ad impegnarli nei diversi ambiti del sapere, in significative esperienze di crescita personale e sociale, è una scuola viva che sa amorevolmente guidare, orientare e stimolare il progresso sociale e culturale del nostro territorio, che sa essere, come recitavano i classici della pedagogia, “Scuola dei ragazzi e delle famiglie”.

In una società orientata all’omologazione culturale, all’ appiattimento del pensiero, alla riduzione delle capacità creative, in un periodo di crisi dell’educazione, di crisi dei valori, di crisi della conoscenza e, soprattutto, di disagio della cultura in genere, la musica costituisce un segno significativo che non si sofferma sull’ordinario, ma va oltre e invita ciascuno a far leva sui propri pensieri, sui propri sentimenti, ad operare una vera e propria catarsi dal tedio e dalle vacuità dell’esistenza.

Occorre, insomma, riconoscere nella musica l’espressione, lo splendore e il fascino di un’attrazione gioiosa verso il bene che si scaglia contro le brutture del mondo. Le note come poesie che mandano in estasi il cuore e fanno vibrare d’amore il creato, come colombe in volo che trasmettono libertà, movimento, energia, vita, come bambini con le braccia aperte pronti ad accogliere e ad abbracciare tutti.

Possiamo dire che la a musica è l’elogio del sogno, della felicità, la meraviglia, lo stupore davanti alle vicende lieti e tristi della vita. La musica avvolge con una tenerezza infinita, fa vedere immagini incantevoli, dà una forza e una luce misteriosa che infonde pace e gioia di esistere.

È bello sentire la dolcezza e la forza che scaturiscono dalla musica, percepire il profumo di primavera di tanti ragazzi che rappresentano il fulcro e la colonna vertebrale di una civiltà che fa sempre più fatica a mettere in atto politiche educative responsabili e in grado di aiutare le scuole a far leva sulle molteplici potenzialità delle esperienze musicali.

Fernando Mazzeo

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