La noia viene erroneamente considerata un’emozione “negativa”, una sensazione non gradevole dalla quale tenersi il più possibile lontani. La noia dei bambini viene altresì vissuta dai genitori come un problema da risolvere il prima possibile.
Secondo i pediatri, invece, è una esperienza necessaria e importante per la crescita del bambino. Gli esperti parlano addirittura di un diritto dei bambini e non un problema da risolvere.
Purtroppo i ritmi della vita moderna sono elevatissimi fin dai primi anni di vita.
Prima di tutto la scuola elementare non termina come anni fa alle 12.30: ormai almeno nelle grandi città i bambini escono alle 16.30.
Ma i loro impegni continuano anche dopo l’uscita, tra post scuola, palestre, piscine, corsi di inglese e di musica. Tante attività intense che impegnano severamente la mente e il fisico dei bambini e che soprattutto non gli consentono di allenarsi alla sensazione di annoiarsi.
Ma perché è importante la noia per i bambini?
In un saggio del 1930 intitolato “La conquista della felicità”, Bertrand Russell scriveva: “Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”. Oggi, a più di 80 anni di distanza, una serie di studi psicologici sembra dare ragione al filosofo inglese.
Per gli esperti la noia è parte integrante del percorso di crescita psicofisica del fanciullo cosi come per la vita dell’adulto in generale: viviamo oramai nella fretta, nella “non riflessione”, nel rumore uditivo ed emotivo, nel superfluo e nella distrazione.
La noia permette al fanciullo di fare introspezione, di pensare e riflettere, di vivere ad esempio il silenzio e l’inattività e quindi agire di conseguenza per cercare di creare qualcosa in grado di superare la noia stessa e lavorare sulla fantasia. E’ importante però che sia lui stesso, il bambino o il ragazzo, ad attivarsi in prima persona per trovare la soluzione per superare il momento di noia e non noi adulti o insegnanti a farlo al posto suo, inserendo sempre nuove attività per cercare di prevenire questo stato di quiete.
Quando il bambino lamenta il suo momento di noia, l’adulto o l’educatore del momento deve essere in grado di capire lo stato, ed accompagnarlo con il giusto approccio, ad allenare la sua creatività o facendo in modo che riesca a godersi in ogni caso il momento di calma della sua giornata.
La noia è un fondamentale aspetto della nostra esistenza perché aiuta chi la vive a chiedersi cosa vorrebbe fare e potrebbe fare per superarla anche in fase di età adulta. E’ un esercizio d’introspezione importante per far emergere aspetti di un talento nascosto, le proprie preferenze o specifiche attitudini.
Non deve essere vissuta come una perdita di tempo, ma come una importante momento di crescita, opportunità di sperimentare, di pensare, di creare qualcosa di nuovo.
La gestione e i momenti di noia vanno lasciati vivere senza, dunque, senza programmare ogni momento della giornata, sia durante l’anno scolastico che in estate. Anche a scuola, momenti di “buco” dalla lezione, potrebbero essere utilizzati dagli studenti per allenare la loro fantasia e il loro ingegno.
Diamo spazio alle mente e alla fantasia, rallentiamo i ritmi della vita!
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