Categorie: Personale

La nomina dell’animatore digitale non è obbligatoria, ma consigliata

Con nota 23331 del 7 dicembre 2015 il Miur ha trasmesso una serie di faq concernenti la nuova figura prevista dal Piano Nazionale Scuola Digitale, che dovrà essere individuata dalle scuole entro il 17 dicembre.

A tale proposito segnaliamo che, con avviso del 4 dicembre, il Miur ha spostato al 17 la scadenza inizialmente prevista per il 10 dicembre, in cui verrà chiusa la funzione per l’indicazione dell’animatore digitale da parte delle istituzioni scolastiche.

Con le faq pubblicate il 7 dicembre il Ministero esplicita meglio quali saranno ruolo e funzioni dell’animatore e le modalità di scelta da parte del Dirigente scolastico.

Di seguito le faq:

CHI

1) Come scegliere l’animatore in ogni scuola?

L’individuazione dell’animatore digitale è affidata all’Istituzione scolastica che, secondo normativa vigente, dovrà segnalare il nominativo entro il 17 dicembre 2015 rispondendo alla mail indirizzata a ciascun dirigente scolastico contenente un apposito link attraverso il quale è possibile compilare la scheda. La scuola può scegliere nella sua autonomia la modalità più appropriata per l’individuazione

dell’animatore.

2) È obbligatorio per ogni scuola designare un animatore?

Il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 giugno 2015, n. 435 prevede un finanziamento per la formazione di 1 animatore digitale per ciascuna scuola. Non è una misura obbligatoria ma sicuramente costituisce una importante opportunità per le scuole.

3) È possibile individuare più animatori digitali in ciascuna scuola?

Il citato decreto n. 435 del 2015 prevede che la formazione sia rivolta a un animatore digitale per ciascuna scuola e non è pertanto possibile individuare più animatori in una stessa scuola. Tuttavia, nell’ambito del PNSD sono previste ulteriori e molteplici azioni per il coinvolgimento di tutto il personale scolastico nelle diverse misure attuative del Piano.

4) I docenti a tempo indeterminato inseriti nelle liste regionali dei formatori sulle competenze digitali (poli formativi) hanno una sorta di precedenza rispetto ad altri?

Non vi è nessuna indicazione in merito; ogni istituzione scolastica può individuare autonomamente il proprio animatore sulla base dei 3 ambiti di progettualità presenti nell’azione #28.

5) L’animatore può essere un docente di un’altra scuola o un professionista esterno?

No, perché è una figura che richiede un’integrazione forte nella scuola, una conoscenza del PTOF (“nell’ambito delle azioni previste dal piano triennale…”) e della comunità scolastica.

6) La quota di 1000 euro a scuola è da intendersi come compenso per l’animatore? È annuale?

La quota di 1000 euro è destinata all’istituzione scolastica per l’organizzazione di attività di formazione, disseminazione, implementazione del PNSD. Non è un compenso ad personam, ma consente di supportare processi di innovazione nella scuola (per esempio sostenere la partecipazione di studenti a progettualità, allineare tutto il personale sull’impiego di determinate metodologie o tecnologie acquistate). Ogni scuola ne decide il miglior utilizzo secondo normativa e sulla base delle proposte dell’animatore.

 

QUANDO

7) Entro quando va inserito il nominativo? È possibile modificare la scelta successivamente?

a) La funzione per l’indicazione dell’animatore digitale da parte delle istituzioni scolastiche originariamente prevista per il 10 dicembre 2015 rimane attiva fino al 17 dicembre 2015.

b) Saranno in seguito indicate le modalità per eventuali e successive modifiche della figura dell’animatore digitale.

8) Quando inizieranno le esperienze di formazione? Sarà obbligatorio partecipare?

a) Dopo la procedura di individuazione da parte degli USR delle proposte formative per ogni territorio, saranno comunicati programmi e tempi relativi allo svolgimento del corso di formazione, che comunque si terrà nel 2016.

b) La partecipazione alle esperienze di formazione è un’opportunità decisiva per l’avvio delle azioni del PNSD: in una fase successiva saranno chiariti ulteriormente gli obiettivi, i tempi e le risorse e i contenuti formativi che consentiranno un’attuazione consapevole delle misure del PNSD. Tali momenti saranno, inoltre, l’occasione per poter interagire e confrontarsi con gli altri animatori digitali e quindi molto utili per la creazione di percorsi di rete tra gli animatori digitali sia a livello nazionale sia regionale.

9) Da quando l’animatore dovrà iniziare a svolgere le attività nella sua scuola?

L’animatore ha il ruolo fondamentale di coordinare e sviluppare i temi e i contenuti del PNSD, le cui azioni sono già in parte state avviate. Ciò significa che l’animatore può essere coinvolto da subito sui temi della scuola digitale.

10) L’indicazione della triennalità del compito è tassativa?

Il progetto sviluppato dall’animatore digitale è legato al Piano triennale per l’offerta formativa della scuola e per questo si richiede anche all’animatore una triennalità coerente con la progettualità complessiva della scuola.

 

DOVE

11) Dove si svolgeranno i corsi di formazione?

Presso le sedi indicate dalle scuole selezionate dagli USR per la formazione degli animatori.

 

COSA

12) Di cosa si occupa l’animatore?

a) L’animatore coordina la diffusione dell’innovazione a scuola e le attività del PNSD anche previste nel piano nel Piano triennale dell’offerta formativa della propria scuola. Si tratta, quindi, di una figura di sistema e non un supporto tecnico (su questo, infatti, il PNSD prevede un’azione dedicata la #26 – le cui modalità attuative saranno dettagliate in un momento successivo.

b) Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:

FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa;

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

c) più in generale conosce la comunità scolastica e le sue esigenze, è una figura spesso già esistente e riconosciuta in molte scuole; laddove non esista, rappresenta una risorsa e l’occasione per avviare un percorso di innovazione digitale coerente con il fabbisogno della scuola.

13) Deve conoscere tutte le numerose tematiche previste dall’allegato 2 del DDG DGEFID 50 del 25/11/2015?

a) L’elenco molto dettagliato di tematiche presenti nell’allegato 2 non corrisponde al profilo dell’animatore. In quel documento sono indicate l’insieme delle proposte formative che potranno proposte agli animatori durante le esperienze di formazione. Ogni animatore partirà dall’analisi dei bisogni della sua scuola per concentrare e finalizzare la sua formazione.

 

COME

14) Come può organizzare il suo lavoro nella scuola?

a) L’animatore collabora con l’intero staff della scuola e in particolare con gruppi di lavoro, operatori della scuola, dirigente, DSGA, soggetti rilevanti, anche esterni alla scuola, che possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi del PNSD.

b) L’animatore può coordinarsi con altri animatori digitali del territorio, anche attraverso specifici gruppi di lavoro.

Lara La Gatta

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