La non risposta del ministro Giannini

Sono una giovane docente precaria di Matematica e Fisica non abilitata e insegno come supplente da due anni. Ieri sera sono intervenuta telefonicamente alla trasmissione di Zapping su Radio 1 per parlare direttamente con il ministro Giannini, ponendo il seguente interrogativo: “essendo esiguo il numero di insegnanti abilitati per queste classi di concorso (difficilmente, infatti, si riescono a superare le prove preselettive per l’accesso al TFA e sapendo che con la nuova riforma si pensa di non organizzare dei nuovi PAS negando ,così, la possibilità di conteggiare il servizio prestato come requisito d’accesso) chi insegnerà in futuro queste materie se si taglia anche sui non abilitati che, in questo modo, sono esclusi dall’opportunità del concorso a cattedre con la Buona Scuola? Inserirete gli ingegneri (categoria ben più numerosa dei matematici e dei fisici) per coprire i posti come in passato?” La ministra non ha risposto alla mia domanda dicendo queste parole: “i posti sono tanti e gli insegnanti pochi.
Nel concorso che partirà entro dicembre queste saranno le priorità e chi è in attesa di insegnare matematica avrà un’opportunità straordinaria” come si può leggere dall’ articolo della Tecnica Della Scuola.
Ora, vorrei capire quale sarebbe l’opportunità straordinaria se il concorso di dicembre sarà esclusivamente per i docenti abilitati e per le mie materie è quasi impossibile riuscire a superare le prove di selezione per accedere al TFA e ottenere quindi l’abilitazione!
In più con la nuova riforma della “Buona Scuola” si vuole tagliare anche sui PAS e quindi non considerare neanche il servizio prestato in qualità di supplente; inoltre si preferisce evitare che i non abilitati insegnino e allora chi saranno i nuovi docenti di queste materie? Ciò che non si conosce purtroppo è la realtà di chi sceglie di studiare queste materie tanto detestate… Sicuramente sono poche le persone che scelgono di farlo (e il fatto di non avere una forte rappresentanza non aiuta…), ma c’è da far sapere che il percorso di studi essendo estremamente difficile permette ad un numero molto ristretto di giungere alla laurea (a Cagliari, per esempio, in media si laureano una decina di studenti su un’ottantina). “I fortunati laureati” che vogliono insegnare si trovano davanti alle prove preselettive dei TFA, in queste, sempre a Cagliari, risultano idonei 2 massimo 6 persone a seconda delle varie cdc, mentre i posti disponibili erano 24.
Il problema di queste prove è che il tempo per sostenerle non è sufficiente neppure per leggere e comprendere i quesiti (60 e tra questi sono presenti anche alcuni lunghi testi scientifici da leggere in 120 minuti), tanto meno per ragionarci sù o calcolare qualcosa senza l’utilizzo di una calcolatrice o di un formulario, dato che l’uso di questi è vietato. Per non parlare poi del livello pressoché irraggiungibile delle domande o dei vari compiti, a meno che non si tratti di rare menti geniali che nella maggior parte dei casi non si dimostrano essere i migliori insegnanti, in quanto non incontrando mai difficoltà, difficilmente sono in grado di individuarle rendendo semplice la spiegazione dell’argomento e chiaro agli studenti che di solito non comprendendole, finiscono per odiarle.
Dunque anche se nell’ ipotesi migliore (comunque irrealizzabile viste le premesse della riforma) fossimo ammessi ad un concorso anche noi non abilitati, ci si ritroverebbe nuovamente davanti a delle prove impossibili da superare e quindi punto e a capo, non potendo avere un futuro neanche come supplenti precari ormai… Così, dato che tra non molto si arriverà ad una grave carenza di personale docente per queste classi di concorso (dopo i pensionamenti che prima o poi ci saranno necessariamente) e occorrerà avere qualcuno da mettere per coprire i posti, non sarebbe possibile ideare dei percorsi ad hoc per facilitare l’inserimento nel mondo della scuola dei nuovi docenti in base alle capacità di insegnare queste materie? Non si possono pensare, infatti, le stesse tempistiche e modalità delle prove di selezione per materie umanistiche e scientifiche dal momento che si tratta di due realtà estremamente differenti!
Ringrazio anticipatamente chi volesse rispondermi, sperando che qualcuno possa dare voce al quesito e alla richiesta che ho fatto presenti e mi auguro che la conoscenza di questa situazione pervenga alla commissione di esperti che collaborano con il ministro Giannini, che valutino e pongano presto rimedio.
 
Redazione

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