L’espressione “Buona scuola” con la quale Renzi ha definito la sua scuola pone diversi interrogativi. Molti di noi, compreso il sottoscritto, si sono soffermati sulle criticità organizzative, sullo scarso riconoscimento economico rispetto ai nuovi impegni… Ora vorrei riflettere sulle parole. Queste hanno un peso e quasi sempre riescono a svelarci i pensieri profondi di chi le pronuncia. Quindi chiedo: da quale “qualificazione contraria ” è partito il Presidente Renzi per definire la sua scuola come “Buona”.
Forse cattiva? Difficile confermare la definizione. Sicuramente l’aggettivo deve essere inquadrato nella narrazione del Presidente Renzi, dove il passato è sempre presentato con toni scuri e grigi, mentre il futuro grazie alla sua azione politica costituisce la rinascita, il “cambioverso”, il buono. Da questa premessa si deduce che il Premier non ha della scuola preriforma una buona considerazione.
Eppure egli ha una grande opportunità di essere aggiornato direttamente dalla moglie precaria e dai figli ancora studenti. Quindi senza mediazioni, senza dover rincorrere i ricordi d’infanzia e ormai datati. Non nascondo una certa curiosità e interesse per conoscere i dialoghi tra il papà- Renzi e figli o tra il Premier e la Signora Landini. Quando parlano di scuola cosa si dicono? Quali giudizi emergono? Probabilmente non lo sapremo mai. E comunque Renzi non vorrà mai uscire dalla parte e dal ruolo che si è dato all’interno della narrazione.
Quello che posso dire è che questa “Cattiva scuola”, nonostante tutti i messaggi e le riforme contro, ha mantenuto alto il suo impegno, la “sua fatica d’aula”, il suo rapportarsi con la complessità educativa che si declina in classi numerose dove sono presenti DSA, BES, diversamente abili. E tutto questo e altro ancora con una coperta sempre più corta che ha trasformato gli operatori scolastici da professionisti ( compenso adeguato alla quantità di lavoro e alla sua tipologia ) a lavoratori sottopagati e chiamati al sacrificio ” per il bene della Repubblica”.
L’unica soddisfazione, che però purtroppo non diventa moneta di scambio è l’apprezzamento dei genitori. Infatti si legge su questo sito che in base a un sondaggio Ixè-Italia Orienta più di 3/4 dei genitori apprezza il lavoro degli insegnanti della ” Cattiva scuola” . Non trovate anche voi una ” leggera stonatura”, rispetto alla considerazione poco positiva che Renzi ha della scuola preriforma?
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