La scuola soffre, purtroppo, di una gravissima patologia, un virus potentissimo più dell’influenza che si chiama “nammite” e che colpisce in particolare modo gli alunni del primo ciclo d’istruzione, mentre e meno diffusa, ma altrettanto virulenta nel secondo ciclo d’istruzione.
La “mammite” ha come controindicazioni la eccessiva invadenza nella vita di tutti i giorni dei genitori che sembra privarli di una loro libertà e individualità trasformandoli in veri e propri “zombie” È un bene o un male troppa attenzione dei genitori verso i figli? Mettere in discussione l’autorità di un insegnante perché ha rimproverato il proprio figlio, oppure perché pensiamo che i compiti a casa siano molti, quasi sempre non è bene per i nostri figli, anzi è un male e i genitori farebbero bene a non intervenite affatto come vanno dicendo da tempo Galimberti, Crepet e altri eminenti studiosi perché stiamo costruendo una società di alunni che saranno tutt’altro che futuri cittadini responsabili.
Per non parlare delle chat di classe che spesso si trasformano in un vero e proprio ring, un campo di battaglia minato. Impedire che i ragazzi non si trovino mai in difficoltà, eliminare dalla loro esistenza i momenti di crisi, è quanto di più sbagliato possiamo fare: in questo modo non impareranno mai a cavarsela da soli, non impareranno a crescere. Siamo al punto ormai che i genitori sono dipendenti dai figli, ma, ancora più grave, i figli stanno diventando dipendenti dai genitori, in tutto e per tutto.
Se il mondo della scuola è in difficoltà è perché il rapporto tra genitori e insegnanti sta degenerando, creando un problema più grande di quelli che già la scuola ha. Ci sono varie casistiche nella letteratura quotidiana della scuola. Ecco l’esempio: un docente riprende duramente un giovane studente reo di un episodio di bullismo. Quest’ultimo torna a casa e racconta ai genitori di essere stato picchiato dalla maestra. I genitori corrono dal dirigente scolastico che, intimorito dalla fermezza dei genitori, prende provvedimenti nei confronti dell’insegnante. E poi si scopre che era tutto inventato.
Un caso ormai molto frequente nelle scuole del territorio nazionale. Ad avere la peggio sarà sempre la scuola, sempre più bersagliata, dileggiata e denigrata e con essa gli insegnanti che cercano alunni, protagonisti del domani, tra mille difficoltà.
Mario Bocola