La nuova Educazione Civica piace a 4 dirigenti su 5. Nonostante la percezione di taluni ostacoli di carattere organizzativo, c’è ottimismo attorno alla nuova impostazione della disciplina (regolamentata con legge n. 92/2019 e D.M. n. 35 del 22 giugno 2020 a partire dal 1° settembre 2020 come insegnamento trasversale da erogare per almeno 33 ore annuali all’interno degli insegnamenti curricolari).
“I Dirigenti scolastici intravedono nel nuovo insegnamento (per il quale il 78% prevede un futuro positivo), soprattutto la possibilità di promuovere valori di responsabilità individuale, legalità, partecipazione, solidarietà (66%). Solo marginalmente prendono in considerazione l’opportunità di rinnovare i metodi di insegnamento (5%).”
Lo afferma il rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole, creato dalla Fondazione Intercultura, in collaborazione col Ministero dell’Istruzione.
La vecchia Cittadinanza e Costituzione
Gli opinion leader ritengono che il vecchio insegnamento denominato Cittadinanza e Costituzione fosse inefficace se non addirittura fallimentare.
In particolare viene giudicato:
• marginale o poco rilevante. Un insegnamento “Cenerentola”, appannaggio di alcuni insegnanti di area e vissuto come “esterno” alla didattica quotidiana. Spesso sottovalutato dagli stessi insegnanti e dagli studenti, per la limitatezza del tempo dedicato ma anche per la mancanza di una valutazione specifica;
• ambizioso negli intenti ma modesto nei risultati. Vi sono state fatte confluire una molteplicità di “educazioni” (alimentare, stradale, ambientale, ecc.), con l’effetto di “diluire” l’azione educativa complessiva, portando le scuole a privilegiare ora l’uno ora l’altro tema secondo logiche di opportunità;
• vago e lasciato troppo all’iniziativa di scuole e/o insegnanti, per l’assenza di un indirizzo comune e di chiare indicazioni da parte del ministero e per la mancanza di un collegamento forte con i percorsi di studio e gli obiettivi di apprendimento delle varie discipline.
Le aspettative sulla nuova impostazione della disciplina è dunque alta e in proposito la ricerca già citata attribuisce al mondo della scuola un elevato gradimento. Si legge infatti nella ricerca:
L’Educazione Civica ha il merito di:
- accrescere il livello culturale del nostro Paese, che oggi sconta uno stato di arretratezza in grado di condizionare l’opinione pubblica e il consenso politico;
- affrontare le questioni importanti che riguardano il mondo contemporaneo e l’umanità, essenziali per la formazione dei ragazzi e la loro crescita come cittadini responsabili;
- promuovere i valori della responsabilità individuale, del rispetto e della collaborazione, anche in risposta alle “derive” di tipo ideologico che stanno interessando lo scenario politico e sociale;
- rinnovare la didattica.
Il corso
Per saperne di più segui il corso La nuova Educazione Civica, con la formatrice Anna Maria Di Falco, in programma il 4 e 5 novembre. Vi offrirà proposte organizzative per il Collegio dei docenti e per la revisione del curricolo di istituto.