Cinzia Caggiano, madre di Vito Scafidi, il 17enne morto nel crollo al liceo Darwin, aveva chiesto al premier Renzi nel 2014 di stanziare fondi per l’edizia scolastica in Italia affinché non ci fossero più tragedie analoghe a quella del figlio.
Il premier stanziò 3.9 miliardi di euro. Il sindaco del comune di Pianezza (provincia di Torino), ad insaputa della famiglia, scrisse Renzi per ottenere uno stanziamento per realizzare una nuova scuola che avrebbe portato il nome dello sfortunato giovane.
Due anni dopo la scuola è stata costruita e sarà inaugurata il prossimo 23 giugno, ma inciso sulla targa all’ingresso dell’istituto non ci sarà il nome di Vito Scafidi, ma quello di Madre Teresa di Calcutta.
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Questa promessa mancata induce Cinzia Caggiano a postare su Facebook il seguente messaggio: «Mio nonno diceva sempre che quello che si promette ai santi e ai bambini bisogna mantenerlo. Ci credevo, perché me lo avevate promesso voi. E invece tra pochi giorni io verrò seppellito nuovamente. Ricordato a chilometri di distanza con la scuola dedicatami nel comune di Busalla, non c’è niente che parla di me a casa».
Infatti, la scuola dell’infanzia si trova a poco meno di 50 metri dalla casa in cui Vito è cresciuto e in cui Cinzia continua ad abitare.
Da parte sua il sindaco non ci sta a passare per traditore, e si dice «profondamente amareggiato».
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